UDC ad Enna con due anime

Posizione strategica ma anche incerta quella dell’Udc nel capoluogo ennese. Tutti lo cercano, tutti lo vogliono, ma sino a questo momento di atti concreti non ce ne sono stati. Tra l’altro l’Udc ennese da diversi mesi vive con un commissario provinciale fantasma, e nel capoluogo ennese con due segretari comunali, usciti fuori da due congressi comunali, svoltisi a distanza di qualche settimana. La componente vicina a Calogero Lo Giudice ha eletto il consigliere provinciale Francesco Comito, l’altra componente, che si riconosce in Lorenzo Granata e Mario Tedesco, ha eletto il dottor Santo Motta, presente qualche rappresentante della segreteria regionale. Mario Tedesco, capogruppo dell’Udc al consiglio comunale, interpellato su questo anonimato dell’Udc nel capoluogo, sottolinea, con grande sincerità che è molto perplesso perché “non risulta alcuna attività di partito ed il commissario provinciale, Giuseppe Drago, continua ad essere un illustre assente, e non ci sono movimenti tangibili per dire quale ruolo l’Udc vuole recitare nelle prossime amministrative”.
“Innanzitutto desidero precisare che l’Udc ennese non è ne con il centrodestra ne con il centrosinistra – dichiara Mario Tedesco – Noi siamo partito di centro e vogliamo essere (gruppo Tedesco e Granata) solo con coloro che hanno programmi validi in grado di riuscire a risolvere i problemi del capoluogo, che sono tanti ed importanti. Ecco sono i programmi quelli che vogliamo conoscere, questo è il punto più importante. Nel corso di un incontro con gli altri rappresentanti del centrodestra (Grimaldi, Colianni e Ferrari) lo abbiamo detto chiaramente perché la città ha bisogno di programmi che hanno come obiettivo la soluzione di parecchi problemi cittadini. C’è da sottolineare che nei programmi bisogna valutare la città e l’università, queste due entità devono crescere assieme e migliorarsi. Il sindaco che va a dirigere la nuova amministrazione queste cose le deve sapere”.
“La scelta dell’uomo è importante – continua Mario Tedesco – Il sindaco deve conoscere questi problemi al meglio. Non bisogna fare come alla Provincia regionale, dove il presidente Monaco ha dimenticato programmi e scelte che erano state fatte”.
Si parla con insistenza di una candidatura nel Pd del senatore Crisafulli, quale è il suo pensiero? “Mirello Crisafulli, lo sanno tutti, è tanto amato ma anche tanto odiato all’interno del suo partito, anche di coloro che sono diventati qualcuno grazie a lui”.