Sempre più polemiche sul PRG di Piazza Armerina

Filippo Andrea Di Giorgio dell’Associazione antimafia “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”di Piazza Armerina a seguito di una dichiarazione di Ranieri Ferrara, un ex consigliere comunale che pare sia indagato per una vicenda legata al PRG di Piazza Armerina, ha espresso una posizione che viene condivisa, ma che mostra quanto sia profondo il solco che divide coloro che l’onestà sanno praticarla da coloro che invece si limitano solo a predicarla.
“Per cercare di riassumere i termini del problema, che è oramai è ben noto nella comunità della città dei mosaici, a seguito di indagini condotte dalla Procura di Enna sarebbe stato accertato che, in occasione della approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale, alcuni consiglieri comunali avrebbero conseguito dei vantaggi mediante l’incremento degli indici edificabili su terreni di proprietà di prossimi parenti.
Secondo quando si apprende dai mass media, in particolare, sembra che in occasione di alcune votazioni, su terreni di cui erano titolari dei diretti familiari, alcuni consiglieri non soltanto non si sarebbero dichiarati incompatibili, ma avrebbero – il condizionale è d’obbligo – addirittura votato in aula.
Ed è in questo contesto che si inserisce la dichiarazione di Ranieri Ferrara, il quale afferma, citiamo testualmente, di non avere “…… alcun interesse da preservare chiedo a gran voce che si revochi la delibera indagata per fugare ogni ragionevole dubbio sulla vicenda! Se PRG deve esserci, deve essere immacolato, candido e puro, senza macchia e sospetto… “Sotto l’aspetto politico, come esponente della componente Lumia/Crocetta, condanno il silenzio assordante del PD, un comportamento che mi sconcerta. Possibile che nessuno abbia avvertito il bisogno di discutere pubblicamente della vicenda…”
Naturalmente, siccome noi dell’Associazione siamo garantisti con tutti, e persino con coloro che sul palco accusarono gli avversari di essere “…mafiosi, delinquenti e ricattatori…”, si vuole ribadire, in questa come in tante altre occasioni, che fino a quando la magistratura non avrà messo la parola fine su siffatto episodio, nessuno avrà il diritto di condannare e/o comunque di giudicare.
Pur tuttavia, aldilà della rilevanza penale o meno delle condotte tenute, è indiscutibile, dal punto di vista etico e politico, che se esiste anche solo una remota possibilità che qualcuno abbia potuto trarre dei vantaggi dal procedimento e dal provvedimento amministrativo “de quo”, diventa a questo punto necessaria la caducazione di ogni atto lesivo degli interessi e dell’immagine stessa della città.
In questo senso, la coriacea posizione manifestata dall’ex consigliere comunale non solo gli fa onore, perché esprime uno spessore morale notevolmente superiore a quello di altri suoi taciturni (ed imbarazzati) compagni di partito, ma potrebbe anche essere uno stimolo per l’avvio di un dibattito più grande dentro l’urbe e dentro il consiglio comunale, chiamato a difendere e a ripristinare la legalità, oggi più che mai minacciata da una masnada di politici opportunisti e sconsiderati.
Al coraggioso esponente del PD sentiamo il dovere di esprimere il ringraziamento e la solidarietà di tutti i componenti della nostra Associazione”.