Ancora rifiuti nell’ennese, raccolta a rilento

A distanza di quasi una settimana dalle fine dell’astensione da parte degli operatori ecologici di SiciliAmbiente, il capoluogo ennese ed altri comuni cont inuano  ad essere penalizzati dalla presenza di cumuli di spazzatura in ogni dove,specie davanti le scuole e nei pressi di impianti sportivi o di alberghi con situazioni penalizzanti  per i turisti, che, molto spesso, lasciano Enna o Piazza Armerina per andare a trascorrere le proprie vacanze altrove. I cumuli di spazzatura sono veramente tanti e non è facile con pochi mezzi a disposizione riuscire ad eliminare tutti i rifiuti che si sono accumulati nei giorni di astensione. Bisogna programmare la raccolta dei rifiuti in modo da non penalizzare scuole, locali pubblici, uffici, monumenti di un certo interesse e per quanto riguarda il capoluogo di questi cumuli di rifiuti ce ne sono parecchi, forse troppo. Intanto la situazione finanziaria dell’Ato Rifiuti e di SiciliaAmbiente, la società consociata che gestisce la raccolta dei rifiuti e la raccolta differenziata, rimane sempre  ricca di incertezze perché le disponibilità finanziarie, pervenute dal tribunale (833 mila euro) e dalle anticipazioni dei comuni di Enna, Piazza Armerina ed Agira (433) potranno soddisfare le esigenze dei dipendenti di Ato Rifiuti e SiciliAmbiente solo sino alla fine di maggio, a meno che non vi siano altre anticipazioni da parte dei sindaci, che già si sono mossi per accedere al fondo di rotazione. Il rappresentante legale dell’Ato Rifiuti, dottor Michele D’Amico, sta cercando di farsi restituire i 700 mila euro rimasti dal sequestro effettuato dalla Guardi di Finanza. Pare che in cambio Ato Rifiuti darà i centri di raccolta comunale di Scifitello e Vinova nel capoluogo ennese, che rimarranno sottosequestro sino a quando non si chiarirà la vicenda del falso in bilancio e delle altre irregolarità, tra cui l’accesso al fondo di rotazione, che vengono addossate ai consigli di amministrazione che si sono succeduti nel 2007 e nel 2008, non dimenticando che la quasi totalità dei soldi sono stati impiegati per pagare le spettanze ai dipendenti dell’Ato Rifiuti e di SiciliAmbiente. Sul sequestro di immobili e liquidità dell’Ato Rifiuti si è detto molto, alimentando sospetti ingenerosi nei confronti di chi ha cercato di risolvere problemi di solvibilità  delle due società. Il problemi rifiuti rimane sempre di difficile soluzioni. L’Ato Rifiuti ha autorizzato i comuni ad emettere le bollette per il 2009 e 2010, il problema più importante sono le tariffe da applicare, tariffe che devono essere approvate dai consigli comunali, ed è anche vero che gli utenti devono pagare queste bollette se si vogliono evitare altre periodi di astensione al lavoro da parte degli operatori ecologici.