Testimoni Geova Enna commemorano morte Gesù Cristo

Come ogni anno più di quattrocento Testimoni di Geova di Enna hanno commemorato la morte di Gesù Cristo nel giorno in cui ricorre l’anniversario. “Quest’anno è caduto martedì 30 marzo -dice Roberto Fazzi- l’esatto corrispondente del giorno 14 del mese ebraico di Nisan, cioè nel giorno in cui secondo le scritture morì effettivamente il Figlio di Dio”. E’ la più importante celebrazione di questa confessione religiosa e “trae origine dal comando che diede Gesù stesso agli apostoli durante l’ultima cena: “Continuate a fare questo in ricordo di me””. “E’ una celebrazione simbolica che facciamo in tutto il mondo al tramonto del sole” –spiega Fazzi- ed è il momento più importante dell’anno per riflettere sulla massima espressione di amore sia di Dio che di Suo figlio Gesù”. A Enna quest’anno l’evento si è svolto contemporaneamente nella “Sala del Regno” di viale delle Olimpiadi, dove molti sordomuti hanno potuto seguire la cerimonia in lingua dei segni, nella sala “Cerere” di Palazzo “Chiaramonte” e nell’auditorium del Liceo linguistico “Lincoln”. In una sala attigua all’auditorium si è svolta anche una cerimonia in lingua romena per un gruppo di romeni che si trovano per lavoro tra le province di Caltanissetta e Enna. In considerazione della serietà degli argomenti trattati, dunque, i Testimoni di Enna non hanno trascurato proprio nessuno. Al liceo linguistico, in un’atmosfera cordiale e amichevole, composta e ordinata, come sempre avviene alle riunioni di questo gruppo religioso, nelle quali “l’ingresso è gratuito e non si fanno collette”, sono stati centinaia che hanno ascoltato, Bibbia alla mano, il discorso introduttivo di Gianfranco Buscemi, durato una quarantina di minuti. Sono poi seguiti canti e il passaggio fra tutti i presenti di “pane non lievitato e vino rosso puro, simboli del corpo e del sangue di Cristo”.
Pietro Lisacchi