Enna. Lettera ai segretari PD Arena e Di Gangi dell’unico candidato alle primarie

Angelo Girasole rimane l’unico candidato ufficiale alle primarie del PD per la poltrona di primo cittadino del capoluogo ennese. Forse rimane l’unico ancora a sperare alla pre consultazione, una cosa è certa la confusione è sovrana, anche se la linea del Sindaco uscente Rino Agnello, appoggiato dall’on.Elio Galvagno, è fin troppo chiara. In questa confusione aggiungiamo un altro pezzo questa volta con la lettera aperta di Girasole al Segretario provinciale del partito, Giuseppe Arena, ed al Segretario comunale Vittorio Di Gangi:
“La “telenovela” delle primarie a Sindaco di Enna ha assunto ormai contorni talmente confusi da meritare un breve riepilogo per mettere la cittadinanza tutta nelle condizioni di valutare con un minimo di cognizione di causa e fornire a voi, Segretari, spunti di pubblica riflessione.
Dopo mesi di logoranti e per certi versi incomprensibili discussioni e dopo ben cinque rinvii, ci eravamo lasciati alle ore 14,00 del 21 marzo (termine ultimo per la presentazione delle candidature alle primarie fissate per il 28 dello stesso mese) allorquando un intervento del Segretario Provinciale aveva di fatto “sospeso” le primarie fotografando una situazione in quel momento ben definita: una sola candidatura ufficializzata, quella di Girasole, e quattro candidature (Alloro, Colaleo, Di Mattia, Sanfilippo) bloccate all’ultimo minuto per favorire la ricerca di una soluzione unitaria.
Oggi a distanza di quasi due settimane registriamo il fallimento di questo tentativo che ci consegna un partito spaccato da due pretese che, nel contrapporsi, mostrano invece molte analogie.
Infatti, abbiamo da un lato il leader del partito che, in quanto tale, esordisce con la pretesa di essere candidato all’unanimità, si accontenterebbe in seconda battuta del novanta per cento del partito, alla fine anche il cinquanta per cento gli va bene; l’importante è essere candidato anche a costo di una repentina trasformazione da leader maximo a leader minimo.
Dall’altro lato abbiamo il Sindaco uscente che, sempre in quanto tale, esordisce anche lui con la pretesa di essere candidato unanime, accetterebbe anche una candidatura di parte però senza primarie, si accontenta infine di incrementare il numero delle liste civiche, forte del consenso di una nutrita rappresentanza di transfughi dal Partito Democratico (si spera in modo non definitivo).
La situazione, così come si è venuta a determinare, ci consegna un partito lacerato ed un percorso politico parecchio ingarbugliato.
Eppure non dovrebbe essere complicato ritrovare il bandolo della matassa.
Sarebbe, infatti, sufficiente riportare le lancette dell’orologio alle ore 14,00 del 21 marzo: prendere atto che il Partito non è stato in grado di produrre una soluzione unitaria e procedere speditamente verso la celebrazione delle primarie.
Si dia la possibilità a Girasole (che non ha mai ritirato la candidatura) ed agli altri che erano pronti a candidarsi nel rispetto della regolare scadenza (Alloro, Colaleo, Di Mattia, Sanfilippo), ma solo ed esclusivamente a loro, di misurarsi in una sana competizione, che, se interpretata con lo spirito giusto, non può che giovare alle ormai asfittiche condizioni di salute del Partito.
Con questa soluzione, cari Segretari, si ripristinano le regole apparentemente da tutti volute e decantate, si rida fiato e credibilità al partito, si restituisce la giusta autorevolezza al vostro ruolo di recente umiliato, infine ci si rimette al giudizio democratico degli elettori che può solo dare forza a chi uscirà vincitore dalla competizione”.