PD Enna annuncia querela nei confronti dei diffamatori. Si dimette segreteria comunale

L’assemblea cittadina del Partito Democratico di Enna, riunitasi ieri sera, dopo la dichiarazione di non ricandidatura alla carica di Sindaco del sen.Mirello Crisafulli, ha approvato all’unanimità dei presenti il seguente ordine del giorno:
“Preso atto degli irresponsabili, virulenti e diffamanti attacchi portati al partito stesso e al Sen. Crisafulli, prescelto dai cittadini ennesi come candidato alla carica di Sindaco attraverso il percorso democratico e statutario delle elezioni primarie, da parte di figure istituzionali quali il Sen. Lumia, il Sen. Della Seta e l’On. Realacci, nonché da soggetti non iscritti al partito, ai quali è stato anche irresponsabilmente dato spazio addirittura nella prima pagina del 15/4/2010 del quotidiano del partito “Europa” chiede l’autorevole intervento del Segretario Nazionale e Regionale a difesa dell’intero gruppo dirigente ennese e delle scelte da esso operate secondo le regole di partito nonché del Senatore Crisafulli; che gli iscritti sopra citati vengano deferiti ai competenti organismi di garanzia; che nella prima pagina del quotidiano di partito venga pubblicato un documento che illustri le ragioni delle scelte operate dal partito ennese; e da mandato al segretario cittadino e provinciale di affidare ad un legale di fiducia il compito di adire le vie legali, presentando formale denuncia per diffamazione, a difesa dell’integrità etica e morale del Partito Democratico ennese.

La dichiarazione di dimissioni del segretario comunale del PD ennese, Vittorio Di Gangi, e dei vice Tiaziana Arena e Carmelo Magistro.
“Preso atto che il clima che si respira all’interno del Partito democratico della città di Enna non è certamente quello che determinò oltre un anno fa la mia elezione a segretario cittadino; considerato che la segreteria comunale nelle scelte politiche che fin qui si sono fatte ha avuto un ruolo rilevante e di primissimo piano; considerato che la gestione della vicenda della selezione del candidato alla carica di Sindaco della città, ad oggi, non vede raggiunta l’auspicata soluzione unitaria; al fine di favorire l’estremo tentativo da parte del Segretario Regionale On. Lupo di ricercare una sintesi, rassegniamo, con grande senso di responsabilità e con decorrenza immediata, le nostre dimissioni dalla carica di componenti della segreteria comunale. Ciò vuole essere un ulteriore contributo a sgombrare il campo da ogni possibile condizionamento e pregiudizio che le ultime vicende hanno potuto determinare. Mi auguro, nell’interesse della città, che l’opera di mediazione che verrà posta in essere in queste ore dal Segretario Provinciale Arena e dal Segretario regionale On. Lupo possa ritrovare le ragioni di una soluzione unitaria”.


L’articolo pubblicato su Europa a firma di Rudy Francesco Calvo
“Quando Walter Veltroni giunse a Enna per la campagna elettorale del 2008, trovò ad accoglierlo un telo enorme con su scritto: “Il senatore della città”. Non c’era bisogno di nomi o di fotografie, tutti sapevano di chi si trattava: Vladimiro Crisafulli, detto Mirello o cappiddazzu, per i suoi copricapo. Lì il Pd (come prima Ds e Pci) risponde al suo nome. A dimostrazione di ciò, il senatore dem ha vinto le primarie di domenica scorsa, che lo candiderebbero alla carica di sindaco del capoluogo più alto d’Italia. Metà del partito, però, non ha partecipato alla contesa e sosterrà alle elezioni del 30-31 maggio il primo cittadino uscente Rino Agnello.
Giovedì scorso Europa ha pubblicato una lettera in cui alcuni dirigenti del Pd siciliano si rivolgevano ai vertici del partito per bloccare Crisafulli. Il quale, serafico, ha detto di essere disponibile a ritirarsi per trovare una soluzione unitaria. Ben sapendo che questa, senza il suo nulla osta, è impossibile.
Ma perché tanta avversione? Per capirlo bisogna risalire al 19 dicembre 2001, quando in un albergo di Pergusa le telecamere della squadra mobile immortalano un incontro tra lo stesso Crisafulli, allora vicepresidente dell’Ars in quota Ds, e Raffaele Bevilacqua, capo indiscusso di Cosa Nostra ennese. I due chiacchierano confidenzialmente di appalti, assunzioni e finanziamenti. Per la procura, le parole non contengono elementi penalmente rilevanti (le indagini si chiudono con un’archiviazione), ma emerge «un complesso di contatti e disponibilità al dialogo di inquietante valenza». Come niente fosse, Crisafulli prosegue il suo cursus honorum e giunge fino a palazzo Madama nel gruppo del Pd.
Oggi è uno degli oppositori all’accordo con il governatore Lombardo.
Lui preferisce l’Udc di Cuffaro, di cui non disdegna la compagnia. A cementificare il rapporto, un viaggio in Congo nel 2008, in cui Totò faceva campagna elettorale per la locale Dc e Mirello ammirava coccodrilli e scimmie. Povere bestie”.