Il 25 aprile a Villarosa

Villarosa. Si sono svolti ieri sollenemente le celebrazioni del 65° anniversario della liberazione. La manifestazione è iniziata alle 10 a “Palazzo di città” dove con il sindaco, Gabriele Zaffora, si sono concentrati, insieme alle autorità politiche, militari e religiose i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “De Simone” con in testa il baby sindaco e presidente del Consiglio dei giovani, Silvia Cimino e Sofia Paradiso. Da lì è partito poi il tradizionale corteo che è arrivato al monumento dei caduti dove sono stati deposti fiori e corone. Dopo un momento di raccoglimento e il “silenzio” suonato dal giovane trombettista Lidio Scarlata, mons. Salvatore Stagno prima di benedire il Sacrario dei Caduti, rivolgendosi ai giovani studenti ha detto: “Noi oggi ricordiamo un giorno importante: la libertà conquistata. Una libertà pagata a caro prezzo con il sacrificio di tanti nostri fratelli, quindi mettiamoci alla presenza di Dio e preghiamo per loro”. “La seconda guerra mondiale con gli stermini, non solo per fatti bellici, di milioni di ebrei e di oppositori alla dittatura di Stato ha rappresentato il momento più buio del secolo scorso –ha detto il sindaco Zaffora-. Ricordiamo questo momento perché dobbiamo essere consapevoli che la conservazione della pace è l’unico elemento dinamico della nostra convivenza civile. Abbiamo voluto coinvolgere il baby consiglio perché in questo giorno della memoria vogliamo affidare nelle mani della nuova generazione un patrimonio culturale, civile e sociale. Infatti, il cerimoniale di quest’anno cambia e a concludere la manifestazione sarà il sindaco del consiglio dei ragazi”. Infine, è seguito il discorso del baby sindaco, Silvia Cimino. “Oggi ricordiamo –ha detto- quegli uomini e quelle donne di tutte le età che sono morti per garantirci i diritti democratici dei quali oggi godiamo. Il richiamo alla “Liberazione” di cui celebriamo la festa, ci obbliga ad una riflessione sul tema della libertà e della democrazia. Una autentica democrazia che non è solo il risultato di un rispetto formale di regole, ma è convinta accettazione dei valori che ispirano le procedure democratiche: la dignità di ogni persona umana e il rispetto dei suoi diritti. Noi ragazzi dobbiamo imparare ad assumere atteggiamenti positivi improntati alla legalità e al rispetto dei diritti altrui: solo così potremo costruire una società in cui celebrare ogni giorno e non solo il 25 aprile, la libertà di ognuno di noi”.

Pietro Lisacchi