Rientro della Venere di Morgantina, l’assordante silenzio (due)

Aidone. Nel mio precedente articolo avevo tralasciato il ruolo dell’opposizione in questa situazione di immobilismo e inerzia assoluta; non era casuale, in effetti il suo silenzio era così assoluto da dimenticarne l’esistenza. Oggi una parte di essa ha battuto un colpo; l’ex vicesindaco Donatello commenta l’incontro che ha avuto, insieme ai suoi “amici” e ai suoi due consiglieri Lo Monaco e Alessi, con l’attuale vicesindaco Lacchiana, accompagnato a sua volta dai due consiglieri Lombardo e Mendola. Abbiamo saputo nei dettagli cosa ne pensa Donatello, quali lagnanze sono state presentate, quali sono le preoccupazioni condivise dalla popolazione e, dulcis in fundo, la proposta “dell’azzeramento di questa giunta e la costituzione di una giunta tecnica di larghe intese”. Ci sarebbe piaciuto conoscere anche le risposte di Lacchiana e compagni ai problemi seri sollevati dagli interlocutori e il parere del convitato che non c’era: il Sindaco. Immaginiamo le rassicurazioni ottimistiche del Vicesindaco che, a tre mesi dell’arrivo degli Argenti e a sette-otto mesi da quello della Venere, continua a dichiararsi ottimista, fiducioso, certo che tutto andrà per il verso giusto, che non bisogna distrurbare i manovratori….Noi tutti siamo testimoni che ancora non si vede aperto un cantiere: né per le strade, né per i parcheggi , ma soprattutto non vediamo lavori in corso al Museo per accogliere gli Argenti , e meno che mai la Venere. In compenso ci tocca sentire Donatello che, ostendando molta sicurezza, afferma che, al ritorno da Shangai, gli Argenti “saranno ricollocati al Museo Salinas”! Ritornano queste, come chiamarli, dicerie, rumores, indiscrezioni? Non ultima quella della Venere che al rientro farebbe la sua prima sosta a Palermo, a Palazzo di Orleans?

Cosa sta succedendo?
Sappiamo per certo, è palese a tutti, che, nonostante si sia trovato il finanziamento (i fondi del Lotto) per l’ex Chiesa di san Domenico (nella foto), che dovrà accogliere degnamente la Venere, non ci sono però i tempi tecnici per la sua sistemazione; nessuno, neppure la persona più sprovveduta, neppure chi crede nei miracoli può pensare che in meno di un anno potrebbero, almeno, iniziare i lavori. Chi ha i piedi per terra e fa due conti, come la Soprintendente e la gran parte degli addetti ai lavori, è convinta che la sede naturale, anche se provvisoria, della Venere è il Museo di Aidone, dove, con un progetto di riqualificazione e adeguamento e con un costo ragionevole, si potrebbe giungere in tempo e in maniera degna all’appuntamento. Naturalmente per fare questo sono necessari, per quanto contenuti, dei finanziamenti. A questo banco di prova potremmo misurare le reali buone intenzioni di tutti gli attori in scena. Se la Regione e la Provincia danno picche, potrebbero intervenire, oltre alla Soprintendenza, il comune di Aidone e, perché no, i Soci che hanno dato vita, in nome dalla valorizzazione della Venere, al Distretto Turistico; e poi sarebbe auspicabile l’intervento dei privati, delle Banche, dei Consorzi a qualunque titolo, di tutti quelli che a parole dicono che questo è l’evento del secolo, il trampolino per il rilancio del nostro territorio; certo l’evento non può riguardare solo di Aidone che, allo stato attuale, non possiede neppure le infrastrutture turistiche necessarie, che sono però presenti a Piazza Armerina, ad Enna, a Caltagirone…..
Le strade? A detta del Presidente della Provincia, intervenuto, giorno 20, all’incontro aidonese per la presentazione del Distretto Turistico, la 288 che da Piazza porta in Aidone, in confronto alla gran parte delle strade della provincia, è un autostrada: parabola significa? La strada di Aidone non può essere considerata una priorità di fronte al disastro delle strade intorno ad Enna e di quelle della parte nordorientale della provincia. Quindi la parallela alla Statale 288, che avrebbe dato ossigeno al passaggio di autobus e camion e che sembrava fattibile un anno fa, ce la possiamo scordare. Per non parlare del resto della 288, nel tratto Aidone-Catania, soprattutto nella deviazione della Diga Ogliastro che in gran parte dipende dalla Provincia di Catania, la cui chiusura è ormai storica.
A complicare il tutto si aggiunge la carenza di personale che potrebbe non permettere l’apertura regolare del Museo, com’è già accaduto, e creare condizioni di difficoltà anche a Morgantina. A tal proposito l’amministrazione si dice preoccupata, asserendo di non potere, nelle attuali condizioni, assicurare tutti i turni di custodia soprattutto nei giorni festivi, quindi si rischia veramente di trovare chiuso il museo il sabato e la domenica pomeriggio. E infine, l’aumento del costo dei biglietti d’ingresso, annunciato dall’Assessore ai BB.CC., che porterebbe a 8 euro il costo per visitare Morgantina (4 €) e il Museo (4 €), disincentiverà certamente il turismo; in un tempo di crisi come quello che stiamo vivendo la gente si vedrà costretta a scegliere se andare a Morgantina o al Museo. Si deve invece mantenere il biglietto unico. Ma se deve essere aumentato veramente, certo non in questi numeri, ci si augura che l’aumento corrisponda all’offerta di servizi più adeguati.
Franca Ciantia


Rientro della Venere di Morgantina: l’assordante silenzio (uno)
Ho ripercorso gli articoli apparsi sulla carta stampata e su Internet da novembre ad oggi intorno all’attesa della Venere, degli Argenti e degli Acroliti in Aidone. Ne ho concluso che oggi la condizione è come allora di ingenua e speranzosa attesa e di amara disillusione. Superato il momento magico dell’arrivo degli Acroliti – quell’atmosfera che aveva convinto i promotori del Comitato nascente dei cittadini, che si proponevano di pungolare i soggetti preposti, a desistere e alle associazioni di scegliere la strada della collaborazione convinta ed entusiasta a tutte le iniziative del Comune e della Soprintendenza – si è tornati nel nulla dei proclami demagogici, dei progetti fantasma, delle risorse che non ci sono. Sulla nostra pelle continuano a giocarsi i soliti ruoli di scaricabarile tra regione, provincia, soprintendenza e comune, i soliti conflitti di competenze soprattutto tra quelli che devono gestire il grosso della torta, i soliti dispettucci tra rappresentanti delle coalizioni, destra contro destra, sinistra contro sinistra e tutti contro tutti. Il Comune? La nostra amministrazione comunale ha altro cui pensare, deve risolvere le beghe interne intrecciate da chi, dopo anni e anni di digiuno e di attesa, vede finalmente la possibilità di occupare tutti i posti per sé e i suoi accoliti e dagli quegli altri che sono abituati da sempre a coniugare potere e affari di famiglia; l’ingenuità di coloro -se ce ne sono- che pensano di essere stati eletti nel momento più favorevole per promuovere il rilancio dell’intera comunità non è perdonata. E quindi? Meglio sfasciare tutto e tornare alle elezioni? E gli Aidonesi? La popolazione, cui era stato fatto intravedere un futuro luminoso e ricco di prospettive e che, superando il naturale scetticismo e pessimismo ha cominciato a crederci veramente investendo nell’artigianato e nel commercio, è tenuta all’oscuro, ma da parte sua, come sempre, se ne sta ad aspettare ora scettica, ora fiduciosa nell’inerzia e nell’indifferenza più assoluta. La Provincia? è il vero convitato di pietra, non ne abbiamo ancora compreso il ruolo e le intenzioni, non abbiamo registrato nulla oltre a qualche regalia ad amici per studi e piani fumosi quanto fantasma e qualche fugace apparizione negli innumerevoli e inutili incontri; chissà che non abbiano ragione quanti, ormai la maggioranza degli italiani, pensano che non abbia nessun’altra utilità se non quella personale che ne viene ai suoi governanti! La Regione? ha altro di più importante di cui occuparsi, Lombardo per questo evento al massimo può perdere mezza giornata del suo tempo prezioso per percorrere una passerella plaudente, gli Assessori si lasciano distogliere dai loro impegni improrogabili per correre a Malibù, a Roma, a Shangai, tornati a Palermo, si buttano alle spalle tutto quello che hanno dato per certo e scontato e magari dimenticano di inserire in bilancio quanto promesso un momento prima. La Kore? Meglio stendere un pietoso velo sulle loro generose profferte. Ma che uomini d’onore sono tutti questi che hanno fatto di tutto – magari non proprio gli stessi ma certo appartenenti allo stesso ruolo – per strappare agli americani i nostri tesori trafugati, assicurando agli stessi tutte le garanzie richieste. Che figura ci stanno facendo?
Ad oggi qual è lo stato dell’arte? A otto mesi del promesso rientro della Venere, Aidone, che dovrebbe essere tutto un cantiere, è avvoltia dal silenzio più assordante e non ha assistito alla benchè minima iniziativa. Anzi no, una iniziativa la Soprintentente l’ha presa: dal primo maggio il Museo nei giorni festivi è aperto solo di mattina e sembra che si avvii addiritura alla chiusura domenicale, si è convinta forse che i turisti viaggiano solo dal martedì al venerdì, infatti la domenica vanno ai centri commerciali. Ricordate la passerella del 13 dicembre per il rientro degli Acroliti al Museo di Aidone? Quando tutti i protagonisti del potere regionale e provinciale si incensavano a vicenda congratulandosi dei risultati (?) ottenuti e profondevano promesse a piene mani, tutti ben consapevoli delle cose da fare, dei processi da avviare, bla,bla,bla….Si sono rivisti tutti a Roma per l’inaugurazione della mostra degli Argenti ed hanno avuto la faccia tosta di continuare a blaterare le loro promesse a complimentarsi per quanto sono bravi, per tutte le iniziative intraprese e bla,bla,bla….
A settembre gli Argenti dopo il giro del mondo saranno collocati al Museo di Aidone, dove? E per vederli chi? Certo non i visitatori che si azzardino a venire nel wikeend! E la cosiddetta Venere? A meno di otto mesi ancora non hanno neppure deciso dove ospitarla: certo è impensabile che per allora possa essere pronta la sala di San Domenico e, nel caso lo fosse, quale personale potrebbe garantire l’apertura di quella struttura? E i “milioni” di visitatori cosa troveranno ad Aidone: ancora non ci sono i finanziamenti per la realizzazione dell’area parcheggio e per tutte quelle realizzazioni previste nel Piano Strategico elaborato dalla Kore, il progetto che avrebbe dovuto cambiare radicalmente il futuro della nostra comunità! Quando e se i finanziamenti ci saranno, siamo destinati ad assistere alla solita lotta per l’accapparramento dei progetti, e delle competenze. Risultato in Aidone non si è mossa una pietra, posato un mattone, smossa una carta.
E per di più, al coraggioso turista che decide di raggiungere Aidone o Piazza Armerina cosa riserviamo? trova ancora chiusa la provinciale 4 e deve sobbarcarsi un pericoloso slalom lungo la trazzera di Grottacalda. Per non parlare della statale 288 che da Catania con meno di 60 km lo porterebbe a Morgantina; lo porterebbe perché in effetti, se dal navigatore satellittare non viene guidato attraverso contrade remote e strade provinciali impraticabili, trova la chiusura della strada all’altezza della diga dell’Ogliastro e la deviazione per Raddusa, il tutto con una carenza scandalosa della segnaletica. Forse è arrivato finalmente il momento che quel Comitato, evocato all’inizio di questa pagina, si ricostituisca e intraprenda un’azione convinta di pungolo e di pressione a chi deve fare e non sta facendo e nel contempo si faccia anche strumento di iniziativa e azione costruttiva.