Cittadino scrive all’ambasciata di Israele far diventare Enna sede permanente confronto israelo-palestinese

Enna. Anche l’urbanista Vitale oggi ha rivolto la propria forte indignazione verso l’atteggiamento belligerante e guerrafondaio che ha dimostrato il governo israeliano attaccando una nave di pacificisti le cui intenzioni di portare aiuto alle popolazioni della striscia di gaza erano chiare a tutto il mondo.
L’urbanista Vitale non ha mancato di esprimere la propria rabbia contro Israele che crede che la pace e il dialogo tra i popoli non siano soluzioni vincenti preferendo in ogni momento di utilizzare solo la forza delle armi. Lo stesso ha ricordato all’ambasciata israeliana a Roma che Israele usa perfino le politiche urbanistiche di potenza occupante per espropriare violentemente i palestinesi dalle loro terre e dalle loro abitazioni con la creazione di nuovi insediamenti e la proibizione alla popolazione palestinese stessa di poter ricostruire le loro abitazioni danneggiate dagli attacchi militari israeliani.
Appositamente contattato lo stesso ci ha anche detto che con la nota di protesta che ha inviato come cittadino italiano ha voluto ricordare all’ambasciata israeliana in Italia il fatto che il popolo israeliano non può farsi forte del piagnisteo della storia per pretendere solamente la solidarietà del mondo di fronte alla barbarie nazista che ha inumanamente ed in maniera criminale distrutto la popolazione ebrea ma Israele ha il dovere di dimostrare tolleranza e permanente volontà di dialogo specialmente di fronte alle difficoltà ed alle misere condizioni di vita dei palestinesi offesi già dalle stragi di Shabra e Chatila.
Vitale non ha mancato anche di farsi tramite con noi per lanciare un appello al nuovo sindaco di Enna – che così come fece Giorgio La Pira a Firenze – sappia raccogliere il testimone federiciano del cosmopolitismo per insediare nel comune capoluogo di una sede permanente di confronto israelo-palestinese.
Tale ambiziosa ma non impossibile idea può far rivivere non con l’effimero ma con iniziative che lasciano il segno la concretezza dell’idea federiciana che segnò sempre col dialogo ed il rispetto delle tradizioni e delle fedi religiose il rispetto delle popolazioni locali e scoraggiando le politiche di potenza e di imposizione.

Antonella Santarelli