Ennesima fumata nera dei Sindaci dell’ennese per Ato Rifiuti e SiciliAmbiente
Enna-Provincia - 09/06/2010
Enna. Fumata nera ieri mattina nella riunione dell’Assemblea dei sindaci, che avrebbe dovuto discutere sulle problematiche relative a SiciliAmbiente, la società che svolge il servizio di raccolta dei rifiuti in tutta la provincia e che è stata messa in liquidazione entro il 31 luglio, con una lettera del rappresentante legale della società, Giovanni Barbano, a tutti i dipendenti, ai quali è stato comunicato, attraverso le organizzazioni sindacali, che la società ha avviato la procedura di collocazione in mobilità dei 473 dipendenti. Erano presenti 18 sindaci su 20, l’assessore Gaetano Di Maggio, assessore al bilancio, mentre a coordinare la riunione è stato l’avvocato Michele D’Amico, componente della commissione di liquidazione. Il licenziamento di 473 dipendenti, tenuto conto che per una società di servizi non è valida la procedura di mobilità, significa un duro colpo per la realtà socio-economica della provincia di Enna in quanto si sta volendo liquidare una società che può benissimo continuare il suo compito, non avendo nelle sue finalità utili, mentre una possibile gara di appalto significherebbe fare entrare nel servizio di raccolta una società che punterà principalmente ad ottenere degli utili. Si parla tanto del deficit di SiciliAmbeinte che si aggira intorno ai 2 milioni di euro, però c’è da specificare che la somma di un milione di euro è stata contestata da sempre da SiciliAmbiente perché si tratta di contravvenzioni dell’Ato Rifiuti fatte nel periodo della crisi e che sono state sempre contestate dalla società consociata. Altri quattrocento mila euro sono quelle che la società dovrebbe pagare al comune di Enna per il disagio ambientale subito, tenuto conto che si utilizza la discarica di Cozzo Vuturo ed anche questa somma è stata contestata perché non c’è alcuna legge che afferma che bisogna pagare il disagio ambientale. Dunque il deficit reale di SiciliAmbiente si aggira intorno ai 600 mila euro, al di sotto di un terzo del suo capitale sociale, quindi di fatto non ci sono le condizioni per mettere in liquidazione la società. Tutte queste procedure si stanno facendo perché tutti vogliono liberarsi di questa società, non ha importanza di quali effetti negativi potrebbe provocare a tutti i livelli, ma soprattutto a livello sociale. L’assemblea dei sindaci è stata convocata per il 20 –21 giugno e si spera che in quella seduta la situazione venga vagliata nella giusta misura e che una volta ogni tanto i sindaci affrontino il problema con grande maturità sociale e con tanto buon senso. Per il 21 giugno dovrebbe esserci anche l’incontro tra il rappresentante legale di SiciliAmbiente, Giovanni Barbano, ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per discutere sulle procedure da affrontare, sperando, comunque, che la società possa essere salvata.