Enna. Moceri: Amministrare una città non significa gestirla

Enna. “Amministrare una città non significa gestirla, ma governare le ricche energie della società civile con operosa e prudente saggezza”. Così il candidato sindaco Angelo Moceri rivolgendosi ai cittadini che sono chiamati domenica e lunedì ad eleggere il sindaco che dovrà guidare Enna nei prossimi cinque anni. “Le condizioni in cui versa Enna –dice Moceri- sono sotto gli occhi di tutti; il cittadino, che conosce i disagi del vivere quotidiano, paga sulla propria pelle gli errori, l’immobilismo e l’assenza di progettualità di chi aveva promesso un cambiamento. Il sindaco Agnello, reso ostaggio dalle contrapposizioni in seno alla sua stessa maggioranza politica, è stato utilizzato dal PD, spremuto come un limone e dichiarato demeritevole di essere ricandidato. Questa a dismostrazione del fatto che la maggioranza consiliare non sempre rappresenta un valore aggiunto di governabilità. ‘Enna ora può rinascere’ è il motto del mio programma, stilato tenendo conto in modo preciso dei problemi della città, delle idee, delle azioni e degli strumenti per risolverli. Per questo chiedo ai cittadini di avere il coraggio di cambiare, perchè un’altra idea di città è possibile e soprattutto si può aspirare di essere amministrati da chi ha fatto dell’autonomia di pensiero, della libertà e del rispetto della democrazia i propri ideali durante tutta la propria storia politica”. Quindi, l’invito di Moceri ai cittadini di fare, in questo particolare momento, una scelta, “sulla base di una valutazione ponderata, poichè la democrazia –sottolinea- presuppone sempre conoscenza, responsabilità, autonomia e soprattutto libertà”. Da qui l’appello: “Vi chiedo di scegliere, per Enna, il sindaco che ritterete più vicino alle vostre idee, la persona cui affidare il futuro della nostra città, discernendo tra il candidato che rappresenta qualcuno e quello che rappresenta qualcosa”. Infine, Moceri chiede di accordargli la fiducia assicurando e impegnandosi che farà tutto il possibile “che quando scritto nel suo programma non resti nel libro dei sogni, ma diventi concreta realizzazione”. “Chi mi conosce –conclude- sa che, da uomo libero, potrò mantenere fede a questo impegno, anteponendo sempre l’interesse della collettività a quello di pochi, rilanciando il ruolo del Comune, rendendolo protagonista ed auto propulsore di sviluppo locale, affrancandolo dai noti poteri forti e trasversali di questa città. In tale prospettiva, preserverò l’Istituzione municipale da indebite ingerenze, denunciando ogni tentativo finalizzato a conservare oligarchie di potere ed interessi politico-affaristici”.
Giacomo Lisacchi