Enna. Ancora turbolenze in casa MpA, in caduta libera l’UDC

Enna. Ancora turbolenze all’interno del Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo, specie in consiglio provinciale dove pare che il consigliere Filippo Crapanzano sia in continua contestazione con l’assessore provinciale al Territorio ed Ambiente, Giuseppe Mattia, e proprio mercoledì pomeriggio, in occasione dei lavori del consiglio comunale, dovendo trattarsi il piano provinciale di rischio idrogeologico, relazionato dall’assessore Mattia, il consigliere Crapanzano è uscito fuori dall’aula e si è andato a sedere tra il pubblico, non votando, quindi, il piano. Questa contrapposizione non trova concordi gli altri consiglieri dello stesso partito, i quali sostanzialmente hanno isolato Crapanzano non condividendone l’atteggiamento. Ma anche a livello di vertice la situazione non è delle migliori. Venerdì scorso, a chiusura della campagna elettorale del centrodestra, il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che doveva comiziale assieme al candidato sindaco, Angelo Moceri, è dovuto passare tre volte da piazza Umberto (Municipio) perché la piazza era vuota, poi sono arrivati i simpatizzanti provenienti da altri comuni ed allora il comizio ha potuto avere inizio con una certa regolarità ed anche con un pizzico di entusiasmo. I risultati di queste elezioni amministrative nel capoluogo hanno evidenziato una certa crisi all’interno di un MpA, il cui movimento sembra essersi seduto sugli allori, e non riesce a trovare adesioni notevoli. La lista ha ottenuto al primo turno 1.647 voti pari all’8,97 per cento, quindi dietro non solo ai partiti tradizionali, ma anche alla lista Enna al centro” di Vincenzo Cimino (1.823) e la lista “Enna Libera” 2.387. Il candidato del centrodestra era un autorevole rappresentante del MpA, il professor Angelo Moceri,quindi andava difeso e sostenuto a spada tratta, ma tutto questo non c’è stato. Insomma l’MpA, nonostante le tante assicurazioni dei suoi leader, è in crisi e peggio della MpA ha fatto solo l’Udc, che è in caduta libera ed in consiglio provinciali i tre consiglieri camminano ognuno per conto proprio con tutte le conseguenze del caso.