Enna. Consigliere provinciale Miroddi: per nostri amministratori la Venere è caduta nelle tenebre

Enna. Oramai le dichiarazioni si susseguono giornalmente, tutti parlano del rientro della Venere, la confusione è al massimo, le scommesse cominciano a vedere favoriti coloro che sostengono che ‘noi ennesi chissà quando vedremo la Venere di Morgantina’, a meno che l’Amministrazione comunale di Aidone non organizzi torpedoni (come quello che fece l’Assessore Fabrizio Tudisco – a proposito chi l’ha più visto, e principalmente sentito o partecipare ai vari Consigli provinciali o manifestazioni che riguardano il Suo Assessorato – due anni addietro, per promuovere il turismo), e poterla ammirare in qualche altro posto della penisola.
Oltre sull’immobilismo dei politici, una cosa è certa: anche da parte di chi è preposto come Istituzione regionale, non ricevono garanzie dal Governo regionale su come operare (il riferimento è verso la soprintendenza).

Ed oggi, ultimo in ragione di tempo, si registra l’intervento del Consigliere di opposizione, alla Giunta Monaco, Salvatore Miroddi, che così si esprime:
“E’ già cominciato il conto alla rovescia per il rientro della Venere di Morgantina, attesa per l’inizio dell’anno prossimo. Manca veramente poco, forse anche troppo poco per un grande evento che potrebbe cambiare le sorti di un territorio. Ma se non fosse per qualche articolo sui quotidiani o per qualche convegno nel quale viene solo enunciato il grande e molto ipotetico progetto commissionato dal presidente Monaco nessuno se ne sarebbe accorto. Dovrebbe essere un cantiere aperto la zona sud della provincia e invece si ode un silenzio disarmante. Nemmeno l’ombra di lavori in corso nelle ex chiesa di San Domenico che dovrebbe e a dire dell’ottimista presidente e del suo consulente Antonio Gerbino ospitare la Venere. Anche questa volta vogliono farci credere alla favole mentre si nasconde l’ennesimo disegno. Scippare al territorio ennese una ghiotta opportunità di sviluppo a favore dei soliti furbi. Lo hanno fatto con gli argenti lo faranno con la Venere. Il problema non sta nella furberia degli altri ma è nella sciatteria politica di chi invece dovrebbe difendere con le mani e con le unghie il futuro delle nostre generazioni, e la dignità di un territorio. Prima siamo stati vittime di mercanti senza scrupoli che hanno trafugato e venduto i nostri beni ora siamo vittime di amministratori che fanno bene il gioco dei altri, d’altronde in provincia di Enna trovano sempre terreno fertile. Alla presentazione del distretto turistico per la valorizzazione della Venere di Morgantina lo stesso presidente ebbe a dire che non vogliamo ripetere l’esperienza dei bronzi di Riace, finiti subito nel dimenticatoio. Ma con queste premesse pare di capire che già per i nostri amministratori la Venere è caduta nelle tenebre”.