Test del Times: sito web a pagamento

Da due giorni il sito del Times è a pagamento. L’autorevole quotidiano britannico è il primo giornale del Regno a chiedere ai suoi lettori di pagare una piccola cifra, una sterlina al giorno (come il cartaceo) o due sterline per tutta la settimana, per la lettura online. Anche il domenicale Sunday Times ha adottato questo sistema. News International, il gigante dei media proprietario delle due testate, aveva annunciato la sua intenzione di rendere i siti a pagamento già qualche mese fa. Nell’ultimo mese i lettori hanno potuto, per qualche tempo, accedere ancora gratuitamente al nuovo sito internet ma solo dopo aver registrato i propri dettagli. Da venerdì tutto questo non è più possibile, mentre la lettura delle news on-line sarà disponibile solo su abbonamento. Sebbene con questa sua mossa il Times rischi di perdere lettori, News International spera che la piccola cifra richiesta riesca ancora ad attirare un traffico sufficiente al sito. “Siamo convinti che i nuovi siti offrano un buon rapporto tra qualità e prezzo e ci aspettiamo di continuare ad investire e a rinnovarci per i nostri lettori”, ha detto Rebekah Brooks, ceo di News International. L’esperimento del Times è osservato con grande interesse dai giornali concorrenti di tutto il mondo per capire come questa mossa sarà recepita dai lettori, e se possa essere una soluzione vincente alle difficoltà economiche che sta vivendo il settore dell’editoria in tutto il pianeta. Fino a oggi, infatti, fra i grandi giornali internazionali solo il Financial Times e il Wall Street Journal hanno fatto pagare ai lettori l’accesso alle loro edizioni online. Si tratta però di due testate economiche specializzate, poco indicative della disponibilità degli utenti a pagare le news generaliste sul web. Times e Sunday Times raccolgono invece un target più ampio, quindi un successo dell’iniziativa potrebbe indicare la strada da seguire per altri prodotti editoriali online, non solo in Inghilterra. Tuttavia altre testate, come il Guardian, hanno fatto sapere che proseguiranno sulla strada del free per le loro edizioni elettroniche, confidando in una prossima ripresa del mercato pubblicitario. Ovviamente è presto per avere un verdetto, ma intanto va registrato il dato relativo agli accessi del Times online da quando, un mese fa, ha anticipato la messa a pagamento chiedendo ai lettori di registrarsi per poter accedere ai contenuti: secondo quanto ha dichiarato alla BBC Robin Goad, analista di Experian Hitwise, società che monitora il traffico internet, dall’introduzione della necessità di registrazione gratuita il traffico sul sito del Times è crollato di circa il 60%. Un risultato comunque migliore rispetto alle aspettative di molti osservatori.

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