Enna. Protestano in cima alla Torre Pisana quattro lavoratori ecologici di SiciliAmbiente

Enna. Quattro lavoratori ecologici di SiciliAmbiente, la società che gestisce in provincia la raccolta dei rifiuti solidi urbani, ieri mattina sono saliti sulla torre Pisana del Castello di Lombardia ed hanno minacciato di buttarsi perché in preda alla disperazione, non avendo più cosa offrire alle proprie famiglie, non ricevendo dalla società le spettanze arretrate, perché priva di denaro liquido. E’ una delle tante evidenze su un’emergenza rifiuti che continua caratterizzare l’intera provincia, a 24 ore dall’assemblea dei sindaci per affrontare alcune problematiche importanti e tra queste l’esercizio provvisorio della società che dovrebbe portare. Il sindaco Paolo Garofalo si è impegnato ad anticipare delle somme per pagare la quattordicesima sia ai lavoratori ecologici che agli amministrativi, una soluzione tampone in attesa di tempi migliori. Paolo Garofalo ha anche intenzione, nel corso dei lavori dell’assemblea dei sindaci di domani, di convincere i colleghi sindaci a rivolgersi al presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, nella sua qualità di commissario dell’emergenza rifiuti, e con lui cercare una soluzione che possa consentire il pagamento delle spettanze arretrate ed evitare l’emergenza rifiuti, che, in questo periodo,con questo caldo, potrebbe essere penalizzante per la collettività ennese. Intanto a proposito di rifiuti e di bollette c’è l’iniziativa di 9 consiglieri comunali, per la maggior parte facenti parte dell’opposizione, che hanno chiesto di annullare le tariffe che sono state applicate, e di conseguenza invitare il comune ed il suo ufficio tributi a rivedere l’entità di queste bollette, che sono state già spedite agli utenti, e che devono essere pagate in tre rate, la prima delle quali scade il prossimo 26 luglio, le altre due scadono il 26 settembre ed il 26 novembre, perché a loro dire le bollette sono illegittime e nel contempo molto esose, e tra l’altro, viene evidenziato che, dette tariffe non sono state approvate dal consiglio comunale, come prevede la legge, ma dalla giunta comunale della scorsa legislatura. Uno stop che potrebbe essere penalizzante, che potrebbe provocare le solite proteste, che potrebbe ancora una volta spingere gli utenti a non pagare con la conseguenza di vietare il pagamento del servizio di raccolta dei rifiuti che per il comune di Enna si aggira intorno ai 4 milioni e mezzo di euro. Si poteva benissimo, invitare la collettività ennese a pagare la prima rata, come qualche cittadino sta facendo, e poi magari discutere se effettivamente queste tariffe sono alte e se debbono essere corrette, evitando una situazione come è avvenuta in passato di assenteismo nel pagamento delle bollette e di conseguenza senza soldi per chi sta eseguendo, comunque, il servizio di raccolta, come SiciliAmbiente.