Turismo ad Enna: Chiese e monumenti chiusi

Da anno sosteniamo la tesi che ad Enna, capoluogo di provincia più alto d’Italia, il turismo è un optional, nel senso che lo si guarda, anche a livello di amministratori, con sufficiente leggerezza, non ha importanza se esso potrebbe rappresentare un punto importante per lo sviluppo socio-economico della città; non ha importanza se l’anello stradale che porta al castello di Lombardia è sporco, pieno di buche, non ha importanza se per arrivarci gli autobus gran turismo hanno difficoltà, se i monumenti molto spesso sono chiusi, se il museo Alessi, uno dei più importanti dell’Italia meridionale, è chiuso dal gennaio del 2006. Molto spesso i turisti che vengono ad Enna, scappano via per il disinteresse totale che trovano nella città. Questa i contenuti di una lettera, che abbiamo ricevuto in redazione. “Sono una cittadina italiana mi chiamo Paola e risiedo a Salerno – scrive la turista – domenica mi sono recata presso la mia città d’origine (Enna) a trovare alcuni amici e parenti. Una gita di un giorno e malgrado questa ondata di caldo volevo visitare, non solo i musei e le varie Chiese della città, ma anche il Sacrario dei Caduti in Guerra di piazza Colajanni, che tra altro tiene pure le spoglie di un fratello di mia madre. Ritengo che sia una situazione vergognosa che una famiglia si avventura con questo caldo per trovare i propri cari che non ci sono più, e trovo spesso e continuo le Chiese e i musei compreso il Sacrario chiuso. Mi rivolgo al neo sindaco della città, Paolo Garofano, e chiedo che questi luoghi di culto rimangono nel giusto orario aperti, affinché i visitatori possano portare un cero votivo o un fiore, a chi è scomparso molti anni fa, ma anche avere la possibilità di visitare alcuni monumenti molto rappresentativi che la città possiede. Non so a cosa e dovuta questa chiusura di questi monumenti, però non ritengo giusto, che parenti che vengano da fuori trovano tutto sbarrato. Nel lontano 2008 sono stata la prima a reclamare perché una settimana prima della ricorrenza dei defunti, ho trovato questo luogo di culto ancora chiuso, e ho fatto presente questa situazione all’allora sindaco di Enna, Rino Agnello, che, dopo un paio di giorni lo ha fatto riaprire. Mi chiedo il perché tenere un luogo di culto chiuso? Da cosa dipende tutto questo? Bisogna dare la possibilità a chi viene da fuori di visitare non solo musei ma anche Chiese ma soprattutto la Chiesa di S. Chiara, importante Sacrario, non solo per chi ha dentro le spoglie dei propri cari”.

Antonella Santarelli