Comuni ennesi escono dall’ASI

Da diversi mesi c’è una certa diffidenza nei confronti del Consorzio di sviluppo industriale di Dittaino, che pare non risponda più ai requisiti richiesti, che sono quelli di incentivare con iniziative l’incremento delle aziende e delle imprese nella pianura del Dittaino. Per cui sono veramente tanti i comuni che hanno incominciato a verificare se sia utile continuare a essere soci del Consorzio e in qualche caso è stata già avanzata l’intenzione di rinunziare a far parte del Consorzio. Tra i primi enti locali a manifestare questa decisione di “lasciare” vi è anche la Provincia regionale. Tra l’altro da diverso tempo gli enti locali, Provincia e comuni, si trovano in difficoltà finanziarie, per cui anche la partecipazione al Consorzio rappresenta una spesa difficile da sostenere.
I comuni ennesi che hanno manifestato di lasciare il Consorzio Asi sono Aidone, Catenanuova, Centuripe, Gagliano, Piazza Armerina e Valguarnera, a cui bisogna aggiungere la Provincia regionale, ma anche altri comuni si stanno muovendo ed attraverso i consigli comunali stanno elaborando la delibera che li porterà a lasciare il Consorzio Asi con tutte le conseguenze del caso. Il Consorzio Asi ennese da quasi un anno sta vivendo una vita difficile con la decisione da parte dell’assessore regionale all’Industria , Marco Venturi, di commissariale il Consorzio con la conseguenza che non si registra alcuna iniziativa concreta in favore delle imprese che sono insediate o far diventare appetibile l’area alle imprese che vogliono insediarsi. Ma c’è di più perché lo stesso assessore regionale Venturi, con toni trionfalistici,ha annunziato la Riforma dei Consorzi Asi con l’assoggettamento del consorzio ennese a quello di Caltanissetta. Infatti i consorzi Asi da undici diventeranno quattro le aree di riferimento Catania, Palermo, Siracusa e per la Sicilia Centrale Caltanissetta, partendo dal presupposto lodevole che bisogna muoversi per dare efficienza programmatica ed ottenere anche risparmio visto che saranno soppresse 900 poltrone. Non ci saranno più i Consorzi Asi, diventeranno Uffici Periferici dall’Istituto Regionale per lo sviluppo delle Attività Produttive con quattro macroaree.