Enna. Castello di Lombardia: il simbolo della città in pieno degrado

Enna. Sempre più dimenticato il Castello di Lombardia, che è uno dei monumenti storici più visitati della Sicilia, sempre meno propenso ad ospitare turisti e visitatori perché sono veramente tante le cose che non vanno, nonostante l’impegno del Gal Rocca di Cerere, che vi ha scelto la sede, che ha sistemato dei pannelli che raccontano la storia del Castello, che ha messo in pubblicazione la guida del castello.

Nella sostanza ci si aspetta, che il nume tutelare della città, sia curato nel migliore dei modi, mentre, in verità, nonostante le assicurazioni, niente viene fatto per migliorarne l’aspetto e la ricettività.

L’anello stradale che circonda il castello è sconnesso, bitumazione usurata al massimo, parcheggi caotici, attorno vi sono i muretti dove molto spesso si siede la gente che sono tutti screpolati e dalla superficie irregolare, sotto dalla parte delle pendici tanti rifiuti mai tolti, quindi con odore nauseabondo; gli alberi sono per la maggior parte rinsecchiti e mal curati, per cui costituiscono pericolo in quanto i rami possono rompersi oppure possono essere causa di incendi.

I servizi igienici che si trovano davanti l’ingresso principale del Castello, sono appena due, quindi insufficienti per una comitiva di turisti e non si capisce perché non vengono allestiti i servizi igienici all’interno del castello oppure utilizzare quelli chimici.

L’illuminazione è insufficiente, parte è coperta dagli alberi, parte, invece, non funziona perché i corpi illuminati guasti non sono stati sostituiti.

In occasione della presentazione della guida del Castello, sia il sindaco Paolo Garofalo che il presidente del Gal Rocca di Cerere, Giuseppe Artimagnella, il direttore Marcello Troìa, si sono impegnati a rendere più accogliente questo “vecchio maniero”, simbolo della città, ma sostanzialmente non si è fatto niente, e della città e del castello ai turisti ed ai visitatori che vengono diamo un’immagine degradata e distorta, quando, invece, il Castello dovrebbe essere il vero biglietto da visita del capoluogo ennese.

Foto su gentile concessione di Francesca Ciantia, che così scrive alla nostra redazione: “Ci sono stata qualche settimana fa, ho apprezzato il fatto di poterlo visitare quasi integralmente, di poter essere edotta attraverso i pannelli, mi sono affacciata sulla torre da cui si gode un panorama mozzafiato, ma ho dovuto rilevare la presenza di fili elettrici scoperti ovunque, di impalcature arrugginite e di reti di acciaio laddove avrebbero potuto trovarsi sistemi di protezione meno invadenti, la pulizia poco curata, la presenza/assenza di personale… E poi, va bene non pagare, ma certo un modo per censire i visitatori non guasterebbe e un biglietto anche gratuito renderebbe l’ingresso più controllato, mentre così si ha l’impressione di poter fare quello che si vuole. Comunque nonostante tutto credo che sia uno dei monumenti più belli ed affascinanti della Sicilia e meriterebbe qualcosa di meglio”.

Antonella Santarelli