Enna. L’ex Consigliere provinciale Sergio Malfitano: il “fustigatore”

Sergio Malfitano, farmacista nicosiano, esponente di spicco del PdL Sicilia, amico personale di Gianfranco Miccichè, da mercoledì prossimo, primo settembre, non sarà più consigliere provinciale, perché Salvo La Porta, ex sindaco di Leonforte, da sempre nell’ex MSI, ha vinto il ricorso al Cga e, quindi, subentrerà a Malfitano nel gruppo del PdL (n.d.r. lo stesso giorno che è stata depositata la sentenza del CGA Salvo La Porta ha comunicato di “stare con Silvio”)  .

Non c’è dubbio che al consiglio provinciale verrà a mancare l’aggressività e la preparazione di Sergio Malfitano, il “fustigatore”, colui il quale, dal momento dell’insediamento in consiglio provinciale, ha iniziato una dura battaglia con il presidente Monaco (tanto da essere querelato dallo stesso) e con l’amministrazione provinciale, invitandoli a lavorare per il “bene comune”. Si è intestata una battaglia, quella della sicurezza nelle scuole, ed alla fine è riuscito ad ottenere risultati probanti, perché l’interesse si è allargato tanto da coinvolgere la prefettura e le autorità competenti; si è battuto perché in provincia ci fosse un “registro dei tumori” ed anche questa battaglia ha avuto esito positivo, ha cercato contributo per acquistare un pulmino per il trasporto dei malati oncologici, la Provincia non gli ha concesso contributi, ed ha messo la differenza per l’acquisto del pulmino di tasca propria.

Nella sua farmacia i meno abbienti hanno cittadinanza ed anche assistenza diretta ed indiretta da parte di Sergio Malfitano, il “farmacista buono”.

Questi due anni di esperienza politica lo hanno sicuramente formato e fortificato, perché a volte è stato solo contro tutti. Ha aderito immediatamente al Pdl Sicilia di Gianfranco Miccichè, che ne hanno fatto uno dei leader del movimento. Recentemente ha attaccato il ministro Alfano, il deputato regionale del PdL Edoardo Leanza ed il sindaco di Nicosia, Antonello Catania, perché i soldi per la realizzazione del  carcere di Nicosia, sono finiti a Mistretta.

L’uscita dal consiglio provinciale non lo abbatte politicamente, anzi per certi aspetti lo rafforza e sicuramente sarà in prima linea nelle prossime competizioni elettorali.

Nell’ultimo intervento al consiglio provinciale sulla Venere di Morgantina ha fustigato il presidente della Provincia, Monaco, il sindaco di Piazza Armerina, Carmelo Nigrelli, e di Aidone, Filippo Gangi, perché non hanno difeso sufficientemente la titolarità della Venere da trasferire ad Aidone, imponendosi  anche nei confronti dell’assessore regionale Armao. La Venere è di Aidone e deve andare ad Aidone.