Enna: Silenzio sull’emergenza rifiuti, qualche Sindaco rischia di andare a casa

Enna. C’è un silenzio preoccupante sulla questione rifiuti, dopo l’assemblea dei sindaci, rinviata a data da destinare, nonostante il problema è di notevole importanza. Molti sindaci dimenticano che la Regione Siciliana, sulla questione rifiuti, intende adottare “tolleranza zero” per cui qualche sindaco rischia di andare a casa assieme alla giunta ed al consiglio comunale. Sono tanti comuni della provincia che non hanno adottato tutto quello che è necessario per rendere possibile il servizio di raccolta dei rifiuti, approvazione delle tariffe e quindi, emissione del bollette per cui c’è un certo impasse sia per quanto riguarda l’Ato Rifiuti sia per quanto riguarda SiciliAmbiente che è la società che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti. Pare che l’Ato Rifiuti abbia deciso di allungare sino alla fine del mese di ottobre l’incarico a SiciliAmbiente di proseguire il servizio, ma ovviamente queste sono soluzioni tampone che non risolvono il problema in maniera definitiva, anzi lo complicano perchè la situazione è sempre provvisoria e si può arrivare dall’oggi al domani all’emergenza.
L’assessore regionale all’Energia e ai servizi pubblici locali Carmelo Russo, prima di cambiare assessorato, ha scritto a tutti i soci della società d’ambito EnnaEuno, quindi alla Provincia regionale ed ai comuni, contestando loro una serie di gravi omissioni, che potrebbe portare al commissariamento degli organi comunali.
Lo stesso commissario regionale, ingegnere Michelon, ha inviato una diffida ai sindaci dei venti comuni ennesi, invitandoli con urgenza ad andare ad approvare il bilancio di Ato e SiciliAmbiente. L’ultima riunione ha visto l’assenza, probabilmente voluta, di alcuni sindaci, che si rifiutano di approvare sia il bilancio dell’Ato Rifiuti sia quello di SiciliAmbiente nel tentativo di non prendersi queste responsabilità, ma la legge regionale sui rifiuti è abbastanza chiara e sindaci e Consigli comunali rischiano la decadenza e, quindi il commissariamento. Più tempo passa e più si aggrava il debito, sostanzialmente aumentano i danni perchè gira e rigira saranno i comuni che dovranno obbligatoriamente uscire i soldi da dare all’Ato Rifiuti ed a SiciliAmbiente, senza considerare la responsabilità per danno erariale che sembra emergere chiaramente dalle disposizioni assessoriali emanate e che molti sindaci della provincia di Enna si rifiutano di considerare. Dunque continua la confusione e l’incertezza su un argomento così importante come i rifiuti e che i sindaci vogliono sempre allontanare cercando soluzioni che non sono compatibili con il servizio stesso a meno che non si voglia tornare a parlare del licenziamento di 200 operai, quasi il 50 per cento del personale, perchè un costo del servizio per 18 milioni di euro non è possibile se si vogliono garantire determinati parametri.