Disabili: riabilitazione sospesa in provincia di Enna

Enna. Ieri mattina sì e tenuto un incontro tra la Direzione Generale dell’ Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, dr. Renato Baldari, ed i rappresentanti dell’ A.i.a.s. di Enna e del Csr di Enna, Nicosia, Barrafranca e Piazza Armerina per discutere sulle problematiche sorte a seguito della sospensione degli assistiti dei suddetti Centri di Riabilitazione, che tra I’altro sono le uniche strutture in tutta la provincia accreditate per erogare questo servizio altamente specialistico.
Dall’incontro e scaturita la volontà da parte dell’ Azienda Sanitaria di trovare una soluzione al problema dell’erogazione dei trattamenti riabilitativi, problema che e diventato esclusivamente finanziario, in quanto I’ Assessorato Regionale alla Salute, ha assegnato, per un errore commesso dall’ Azienda Sanitaria stessa, per I’intera provincia di Enna e per I’anno 2010, circa €. 300.000,00 in meno rispetto a quanto destinato fino al 2009.
II Dr. Baldari ha comunicato che ha inviato in data odierna all’ Assessorato competente una relazione dettagliata con la quale chiede la correzione dell’importo assegnato per decreto in data 4/8/2010, ed entro breve tempo, darà la risposta che tutti i disabili attendono, cioè la ripresa dell’attività riabilitativa che in atto riguarda più di 200 assistiti, con ovvia revoca del provvedimento di sospensione comunicato, tra I’altro, dopo che la Commissione Medica dell’ASP aveva sancito il bisogno della terapia. Pur ravvisando un’estrema tardività dell’iniziativa della Direzione dell’ASP, i responsabili dei Centri hanno deciso di attendere questo termine sperando che l’incresciosa vicenda si risolva nella maniera migliore. Se dovesse invece giungere una risposta negativa, il comitato degli utenti dei Centri di Riabilitazione, già autoconvocatosi per giovedì prossimo, deciderà quali forme di protesta anche eclatanti, intende attivare, affinché venga riconosciuto il Diritto alla Salute, cosi come sancito dalla tanto declamata Costituzione. Ovviamente anche i dipendenti delle strutture, quasi 100 persone, poiché alla riduzione del numero dei trattamenti giornalieri corrisponderà la riduzione del personale, andando a penalizzare ulteriormente una provincia che giornalmente vede la disoccupazione in forte incremento.