Trasporti: Ast, Filt Cgil in allarme per ipotesi di privatizzazione

Palermo – L’ipotesi di privatizzazione dell’Ast conseguente a un eccesso di deficit, adombrata in un recente intervento dal presidente della regione, Salvatore Lombardo, preoccupa la Filt Cgil. Il segretario generale del sindacato Franco Spano’ in una nota parla di “incomprensibile cambio di linea del governo ad appena pochi mesi dal varo, con la finanziaria regionale, di una norma di riordino della societa’ partecipate della Regione con l’individuazione dell’Ast come sola azienda da mantenere per l’area strategica del trasporto pubblico”. Spano’ rileva che “dopo l’intervento legislativo l’Ast, come indicato dal provvedimento,sta procedendo a dismettere tutte le societa’ collaterali e di recente il suo presidente ha dichiarato che il 2009 si era chiuso col bilancio societario in attivo e che gli interventi effettuati avrebbero escluso anche per i prossimi anni il deficit”. “Pensiamo anzi- aggiunge l’esponente sindacale che la rimodulazione delle linee prevista dal nuovo contratto di servizio potrebbe portare utili e indurre investimenti e nuove assunzioni”. Perche’ dunque il cambio di strategia del governo? “Termiamo- afferma Spano’ un tentativo di aggressione alla societa’ pubblica per spolparne le parti migliori con uno spezzatino che porterebbe alla privatizzazione dei profitti e alla socializzazione delle perdite”. A questo punto la Filt siciliana chiede a Lombardo e all’assessore regionale alle infrastrutture l’apertura di un confronto sulla politica dei trasporti in Sicilia, per discutere delle iniziative da intraprendere a difesa del ruolo dell’Ast nel trasporto pubblico ma anche della Siremar nel trasporto marittimo e del Cas nella gestione delle autostrade. Inoltre, “ per verificare il rapporto con le Ferrovie dello Stato – sottolinea Spano’- alla luce del fatto che il trasporto ferroviario regionale tra degrado e dismissioni rischia di scomparire”. “Occorre che tutto venga fatto alla luce del sole- sostiene l’esponente sindacale- evitando operazioni surrettizie che vedano incorporazioni e successive privatizzazioni fatte senza la necessaria procedura di trasparenza, in una logica affaristica che snaturerebbe il ruolo dell’Ast di servizio di trasporto pubblico”.