Rapporto della Dia sulla provincia di Enna: in aumento le presenze mafiose

Enna. Le presenze mafiose, nell’ennese, secondo il rapporto dei primi sei mesi del 2010 della Dia, depositato in parlamento, sono in aumento. Questa considerazione parte dal fatto che nella provincia di Enna sono state dieci le estorsioni scoperte Si sono registrate dieci estorsioni contro le nove del secondo del secondo semestre dell’anno scorso; sono due i casi di associazione mafiosa, nessuno nel semestre precedente; ventisei sono stati i “danneggiamenti con incendio” contro i ventitré del semestre precedente; 348 i danneggiamenti rispetto ai 366 del secondo semestre del 2009. Per la Dia la mafia a Enna si evidenzia perché cerca di ottenere il controllo del territorio in contrapposizione alle forze dell’ordine e va alla ricerca di nuovi assetti puntando sempre e comunque su interessi che provengono da attività illecita, quindi si punta sulle estorsioni, sull’usura, sul pizzo dalle imprese che ottengono appalti pubblici, ed in questo cosa si ricorre “ad alleanze” soprattutto con le famiglie della provincia di Catania”. E’ anche evidente che “le operazioni di polizia”, che negli ultimi anni sono state fatte in maniera efficiente, ha decapitato parecchie famiglie e molti “capi” si trovano da tempo in carcere. La Dia sostiene anche che, in questo momento, si sta assistendo ad una fase di transizione, caratterizzata dall’assenza di una vera e propria leadership, e molto dipende dal fatto che gli arresti di Raffaele Bevilacqua,Tano Leonardo, considerati capi storici della famiglia di Cosa Nostra hanno privato “i picciotti” di una guida. Ci sono stati e ci sono tentativi di ricompattare le famiglie per cercare di dare forza al gruppo, qualche operazione ha evidenziato tutto questo, ma le forze dell’ordine sono intervenute con tempestività e i risultati sono molti evidenti, dimostrando che gli appalti pubblici sono quelli sotto controllo, ma ci sono stati anche tentativi di gestire bische, spaccio di droga, prostituzione.
La Dia, nel suo rapporto al Parlamento, cita l’operazione contro il riciclaggio di denaro sporco denominata Triskelion, condotta dal Gico della Guardia di Finanza, e vari provvedimenti, tra cui l’operazione di polizia e carabinieri, che hanno portato a smantellare gruppi criminali che si stavano organizzando o che facevano riferimento ad un capo, come nel caso di Salvatore Seminara, che è stato già condannato in primo grado, e che stava cercando di raggruppare elementi di diversi comuni come Agira, Piazza Armerina, Mirabella Imbaccari.