Enna. Riunione Sindaci su rifiuti, altro rinvio (indifferenza ed incoscienza). Presidente C.P. Greco: insensato e privo di prospettiva

Enna. Ancora una riunione dell’assemblea dei sindaci prevista per questa mattina e rinviata per mancanza di numero legale, per cercare di risolvere il problema dell’emergenza rifiuti, legata a tariffe, bollette, bilanci che non si riescono a quadrare. Le due riunioni di martedì e mercoledì non hanno dato indicazioni precise per cercare di avviare una soluzione del problema che rimane insoluto anche per la stato confusionale che si registra a tutti i livelli, non puntando sull’applicazione delle tariffe, sull’emissione delle bollette e, quindi, sul pagamento delle stesse, per cui rimangono i problemi finanziari che poi sono alla base dell’emergenza rifiuti in tutta la provincia di Enna. Tra l’altro c’è una lettera del commissario straordinario Domenico Michelon al presidente Lombardo, all’assessore regionale ai servizi di pubblica utilità, al prefetto che è abbastanza significativa perché sottolinea che “si continua a verificare che da parte dei sindaci, soci dell’Ato Rifiuti, non arriva alcun segnale tendente a rimuovere le cause che, con regolare periodicità, innescano situazioni di crisi nel sistema di gestione dei rifiuti. Nonostante gli impegni profusi permangono intatte le cause che ciclicamente innescano situazioni di emergenza nel territorio provinciale da attribuire “esclusivamente” alla situazione finanziaria in cui versa l’Ato Rifiuti e di conseguenza SiciliAmbiente a causa dell’atteggiamento (indifferenza ed incoscienza) che gran parte dei sindaci hanno nei confronti dell’Ato”.
Un’accusa ben precisa, circostanziata da una tabella in cui vi è il costo del servizio, il costo del personale, le somme versate dai comuni che sono al di sotto del costo del servizio e dove si evince che Gagliano non ha versato neanche un euro. Nella lettera si parla anche di “una palese mancata assunzione di responsabilità da parte dei comuni soci dell’Ato. Sulla riconsegna del servizio di gestione integrata dei rifiuti da SiciliAmbiente all’Ato Rifiuti, il presidente di SiciliAmbiente, Giovanni Barbano, e l’amministratore delegato Totò Marchì hanno voluto, giustamente, fare delle precisazioni, sostenendo che è “SiciliAmbiente che ha proposto da tempo all’Ato Rifiuti di prendersi il servizio di raccolta dei rifiuti, ma sino a questo momento ci sono stati continui rinvii”.
“Da aprile continuiamo a inviare comunicazioni all’Ato perché gestisca il servizio rifiuti – sottolinea Giovanni Barbano – ma ci sono sempre rifiuti e assegnazione provvisorio del servizio. Abbiamo inviato ai sindaci delle schede per far conoscere loro la situazione debitoria, la situazione del personale, che vogliamo difendere ad ogni costo. I piani economici elaborati dai comuni non possono essere sufficienti perché con 18 milioni il servizio non può essere realizzato, a meno che non si vogliono licenziare almeno 150 dipendenti ed avere un servizio qualitativamente scadente. I sindaci non hanno accettato mai questa soluzione. E così si è andati di rinvio in rinvio con assegnazioni provvisorie del servizio con tutte le conseguenze del caso”. L’ultima lettera di riconsegna del servizio è stata fatta il 18 novembre e probabilmente ne partirà un’altra tra qualche giorno dove si sottolinea che “nonostante i continui solleciti, la società non ha formalmente ricevuto disposizioni circa le modalità, i tempi e le condizioni per garantire la continuità del servizio al momento della riconsegna e che la società in liquidazione non è nelle condizioni economiche finanziarie e strutturali per continuare a svolgere il servizio con regolarità ed efficienza, garantendo i livelli di qualità in tutti i comuni; che non è possibile provvedere al pagamento delle spettanze ai lavoratori tenuto conto del costante ritardo nell’accredito delle somme”.
“Ci rendiamo conto che la situazione è difficile – dice l’Ad Totò Marchì – noi siamo pronti alla consegna, ma bisogna garantire essenzialmente il livello occupazionale e la continuità del servizio. SiciliAmbiente non può fare il servizio in perdita, questo è sicuro, ed allora che i sindaci prendano una decisione chiara e netta, tenendo conto che il passaggio prevede, per convenzione, l’obbligo che tutto il personale, nessuno escluso, passi all’Ato Rifiuti”. SiciliAmbiente convocherà l’assemblea tra il 29/30 dicembre per sapere cosa fare, ma intanto si aspettano le decisioni che devono essere prese questa mattina su un’emergenza rifiuti che potrebbe diventare cronica”.

Il Presidente del Consiglio Provinciale di Enna, Massimo Greco, condanna i comportamenti dei Sindaci, questa la dichiarazione:

 “La strategia utilizzata da molti Sindaci di disertare le riunioni dell’organo assembleare della società d’ambito “EnnaEuno”, nel tentativo disperato di sfuggire dalle proprie responsabilità non solo è autolesionista ma contribuisce non poco a peggiorare un contesto già caratterizzato da politiche emergenziali sia regionali che locali. In tale contesto, appare utile ricordare che la società d’ambito è uno strumento di gestione di un servizio attribuito in forma associativa e collettiva in capo a tutti gli enti locali dell’ambito ottimale, con modalità avente natura e carattere obbligatorio, per via dell’avvenuto commissariamento emergenziale della Regione Sicilia e degli enti locali in materia di rifiuti e, pertanto, eventuali obiezioni sul costo complessivo del servizio possono essere sollevate nel contesto dell’organo assembleare di cui ogni Comune fa parte obbligatoriamente.

I conflitti che sorgono tra la società d’ambito “EnnaEuno” ed i Comuni che ne fanno parte nella qualità di soci, non possono che trovare la loro composizione attraverso la mediazione politica esplicabile all’interno degli organi dell’organizzazione sovraccomunale; fermo restando che alla fine è la maggioranza che decide, e che i provvedimenti dell’organizzazione sovraccomunale – se adottati nel rispetto del procedimento di formazione della volontà degli organi collegiali, ed indenni da vizi di legittimità – risultano vincolanti anche per la minoranza. Infatti il componente di un organismo collegiale, qual’è l’assemblea della società d’ambito, è in un rapporto di immedesimazione con l’organo di appartenenza che, nonostante la pluralità dei suoi componenti, costituisce un centro unitario di imputazione degli atti adottati. Le volontà dei singoli Sindaci soci assumono rilevanza solo nell’ambito dell’iter di formazione della decisione collegiale, ma non sono idonee a differenziare la posizione dei dissenzienti (come pure degli astenuti o degli assenti) una volta che la manifestazione di volontà si sia espressa in forma unitaria secondo il voto della maggioranza.

 

Tale comportamento appare altresì insensato e privo di prospettiva se si considera che la nuova normativa regionale conferma l’esercizio delle funzioni di gestione integrata dei rifiuti obbligando i Sindaci a costituire una nuova società consortile di capitali con caratteristiche e modalità di funzionamento identiche a quella attuale”.