Etica e Sostenibilità del SSR. Cittadinanzattiva: ecco le priorità per i siciliani

Il tema della sostenibilità del sistema sanitario ha accompagnato i lavori del piano regionale della salute che sta per essere varato e che in questi giorni viene presentato in tutte le aziende sanitarie della Sicilia. L’argomento è stato oggi al centro del dibattito nella conferenza stampa di presentazione del convegno “Etica e Sostenibilità del Sistema Sanitario Regionale. Il nuovo Piano Sanitario Regionale, il cittadino, il sistema e l’accesso alle cure”. Evento che si svolgerà a Catania il prossimo 31 gennaio, organizzato da Cittadinanzattiva Sicilia – Tribunale per i Diritti del Malato in collaborazione con Fondazione SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera), con il sostegno di GlaxoSmithKline.

“Superata la fase del piano di rientro, ha avuto inizio la riqualificazione del sistema sanitario, la cui validità sarà misurata sulla reale capacità di risolvere quelli che riteniamo i nodi problematici che fino a oggi hanno condizionato il sistema” ha dichiarato Giuseppe Greco, segretario di Cittadinanzattiva Sicilia, che ha individuato le seguenti priorità da affrontare: “accessibilità ai pronto soccorso, appropriatezza e tempestività dei ricoveri e delle prestazioni, efficienza della rete dell’emergenza-urgenza, copertura adeguata dei trattamenti per i malati cronici, funzionale interscambio tra ospedale, servizi del territorio e reti socio-assistenziali, rimodulazione e potenziamento delle cure domiciliari e della riabilitazione, potenziamento dell’area materno-infantile”.

Cittadinanzattiva, con la sua rete della salute rappresentata dal Tribunale per i diritti del malato, è impegnata operativamente per accompagnare le istituzioni nella realizzazione di una nuova sanità, centrata sui bisogni dei cittadini, capace di offrire prestazioni e servizi in maniera omogenea su tutto il territorio, modificando dove necessario la logica che “qualsiasi struttura di sanità va bene”, pretendendo invece “livelli essenziali e prestazioni necessarie di qualità”.

“Adesso è fondamentale garantire un impianto etico centrato sul cittadino – ha continuato Greco – e siamo convinti che questo sia possibile valorizzando gli ambiti di partecipazione civica individuati e già operativi, quali la Consulta regionale della sanità e i Comitati consultivi aziendali, che sviluppano un continuo lavoro formativo, informativo e di confronto tra le componenti del sistema sanitario”.

Il punto di vista dei cittadini, che Cittadinanzattiva raccoglie tramite strumenti di valutazione come l’audit civico, rappresenta nella sanità di oggi una condizione primaria per uscire fuori dalle semplici proclamazioni verbali e da una prospettiva di cambiamento che considera esclusivamente l’aspetto economico o l’interesse di una sola parte delle realtà sociali interessate. Trovare nuovi modelli di coesistenza tra interessi in conflitto (vincoli economici e necessità delle persone malate) in nome di un bene comune, rappresenta per il movimento di tutela dei cittadini la nuova frontiera etica, in un tempo di aumento della domanda di salute e di limitazione delle risorse finanziarie. In quest’ottica il convegno oggi presentato è una tappa lungo il percorso della partecipazione attiva di tutti gli attori di sanità (amministratori, politici, funzionari, operatori medici e delle arti sanitarie, industrie e organizzazioni di settore, fondazioni, sindacati dei lavoratori) insieme ai cittadini organizzati e alle loro associazioni.

Il ruolo di GlaxoSmithKline a supporto dell’iniziativa è strettamente collegato alla natura del suo impegno in tema di responsabilità sociale che la vede partner di un sistema sanitario regionale che sta cambiando anche sul piano della razionalizzazione della spesa farmaceutica. Su questo fronte si inserisce l’avvio di un progetto pilota, che in questi giorni approda nell’isola coinvolgendo la ASP di Trapani, laddove i medici, attraverso un percorso di autoanalisi nell’ambito della Broncopneumopatia cronica ostruttiva, valutarennno ogni intervento secondo logiche di appropriatezza e di razionalizzazione delle cure. Il progetto Quadro, che ha già coinvolto in Italia oltre 50 aziende sanitarie e visto la partecipazione di 6250 medici di famiglia, ha tra gli obiettivi la presa in carico della BPCO, definita la terza causa di mortalità nel mondo.

“Nella stesura del piano sanitario – ha dichiarato Domenico Barbagallo, direttore sanitario dell’ASP di Catania – si è tenuto conto dei bisogni che i cittadini esprimono nei momenti di fragilità, come i ricoveri ospedalieri, e di cui si fanno portavoce Cittadinanzattiva e altre organizzazioni. Si tratta di uno degli elementi che hanno determinato il cambio di prospettiva – ha sottolineato Barbagallo – rispetto a quando il modello sanitario veniva calato dall’alto”.

Pieremilio Vasta, presidente del comitato consultivo della azienda ospedaliera universitaria Policlinico-Vittorio Emanuele, è intervenuto in merito al contributo che l’azienda ha offerto alla programmazione sanitaria regionale, anche attraverso la consultazione della facoltà di Medicina e chirurgia di Catania. “Il nuovo piano – ha spiegato Vasta – è molto articolato negli obiettivi e qualificato nei principi ispiratori. L’azienda ospedaliera Policlinico-Vittorio Emanuele, con la piena attività del comitato consultivo sta perseguendo un principio ispiratore del nuovo piano sanitario regionale che ricolloca la persona malata da soggetto che insegue il sistema erogatore, a persona assistita, che con i suoi bisogni è fulcro di un processo che vede impegnati professionisti e organizzazione sanitaria”.

“In questi anni abbiamo apprezzato il coraggio e la determinazione di chi ha voluto tagliare con un passato indegno e che ha messo al centro dell’azione di governo la legalità e la lotta agli sprechi” è stato il commento di Salvatore Cacciola, presidente del comitato consultivo aziendale dell’ospedale “Garibaldi” di Catania, il quale ha individuato “due grandi riferimenti etici e di politica sanitaria nella risposta ai cittadini più vulnerabili e bisognosi di tutela sanitaria (anziani, minori, portatori di handicap) e nella necessità di governare la spesa sanitaria con rigore e senza esitazioni per riaffermare la legalità a tutti i livelli. Il piano sanitario regionale – ha aggiunto Cacciola – sarà sostenibile se il ‘secondo tempo’ del piano di rientro punterà al consolidamento del servizio sanitario pubblico, ad esempio garantendo l’assistenza sanitaria con la necessaria dotazione organica del personale delle aziende sanitarie, ascoltando costantemente le istanze dei cittadini per una risoluzione in primo luogo delle liste d’attesa e dei ‘viaggi della speranza’”.