Villarosa è l’unico comune della Sicilia dove la popolazione emigrata supera quella residente

Secondo il V° Rapporto italiani nel mondo, presentato dalla ‘Fondazione Migrantes’, Villarosa figura nella graduatoria tra i primi 25 comuni della Sicilia, precisamente al 20° posto, per numero di emigranti ed è l’unico comune dove la popolazione emigrata supera quella residente. Sono 6218 gli iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero), il 115,2%, e solo 5398 la popolazione residente. Secondo i dati del Rapporto, gli italiani residenti all’estero sono 4.028.970 e rappresentano il 6,7% della popolazione italiana. Un numero quasi pari agli immigrati residenti in Italia.

Al vertice della classifica vi è la Sicilia, con 654.560, seguita dalla Campania (421.227), Lazio (360.213) e Calabria (351.777). La provincia di Enna ha un totale di 69.073 presenze nel mondo, pari al 40% della popolazione, che è la percentuale più alta delle nove province; nella speciale classifica dei primi 25 comuni siciliani con una forte incidenza migratoria, oltre a Villarosa, risultano anche Valguarnera con 7.643 emigrati (84,5%), Barrafranca 6.962 (53,2%), Piazza Armerina 5.935 (28,5) e Pietraperzia 5.412 (27,6). La provincia di Enna, dunque, continua ad essere una terra di emigranti. Infatti, il 65,4% dell’età di coloro che abbandonano, ancora oggi, la propria terra di origine, in cerca di un futuro migliore, è compresa tra i 18 ed i 65 anni, quindi una popolazione relativamente giovane che fa evidenziare una netta ripresa del fenomeno migratorio e il fallimento di quel “modello Enna” sbandierato per tanti anni dalla classe dirigente politica nostrana. Per quanto riguarda Villarosa, il fenomeno dell’emigrazione, ripreso nel dopoguerra, dove gli emigranti hanno raggiunto località di tutti i continenti, in particolar modo la cittadina belga di Morlanwelz, gemellata con Villarosa dal 2002, subì un’accelerazione tra gli anni Sessanta e Ottanta, dopo la chiusura delle numerose miniere di zolfo. Per tanti villarosani l’unica scelta è stata quella di emigrare in Nord Italia, come del resto sta avvennendo in quest’ultimi anni, o addirittura all’estero, in cerca di fortuna. Ciò è evidenziato dal vistoso calo demografico a partire dal 1961 (anno in cui si contavano oltre 11.000 abitanti) sino ai giorni nostri. Il futuro della nostra provincia, dunque, si presenta identico al passato, simile a quello dei nostri nonni e padri che con la valigia di cartone e pochi mezzi partivano in cerca di fortuna. Oggi, magari, la valigia sarà di pelle, dentro ci saranno pure riposti una bella laurea e un Pc portatile, ma la musica non cambia: si fugge via da questa terra per vivere.

Giacomo Lisacchi