Enna. Commissario emergenza rifiuti convoca a Palermo tutti i vari rappresentanti istituzionali

Enna. Per mercoledì prossimo il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ingegnere Domenico Michelon, ha convocato a Palermo il prefetto, Giuliana Perrotta, il presidente della Provincia regionale, Giuseppe Monaco, i venti sindaci dei comuni ennesi, i componenti la commissione di liquidazione dell’Ato Rifiuti, ingegnere Giuseppe Margotta, il commercialista Luigi Bellettati, l’avvocato Francesco Azzolina, il presidente di SiciliAmbiente, Giovanni Barbano e l’Ad Totò Marchì per discutere sul problema dei rifiuti in provincia di Enna, dove la confusione sta diventando pericolosa e poco produttiva ai fini del servizio. Saranno presenti anche i deputati regionali Elio Galvagno e Salvatore Termine.
Ci sono segnali tangibili, come l’affidamento da parte del sindaco di Gagliano del servizio di raccolta dei rifiuti ad una società catanese, l’Ecolandia, con la conseguente messa in mobilità dei cinque dipendenti di SiciliAmbiente; il consiglio comunale di Agira, che decide di uscire da SiciliAmbiente, l’affidamento del servizio a SiciliAmbiente sino al 29 gennaio per poi passare alle dirette dipendenze dell’Ato Rifiuti. Un “passaggio di consegne” che potrebbe risultare penalizzante soprattutto per il servizio stesso, senza contare che all’orizzonte si fa sempre più consistente l’ipotesi che, una volta passato il servizio all’Ato Rifiuti, si possa arrivare anche al licenziamento di almeno un centinaio di operai. Di tutto questo si dovrebbe parlare nella riunione di Palermo, tenuto conto che saranno presenti tutti gli attori di questa situazione, sempre che i sindaci, o parte di essi, decidano di partecipare a questa riunione, che la logica avrebbe voluto si facesse ad Enna e non a Palermo per consentire a tutti di parteciparvi ed essere sul territorio dove esiste il problema dei rifiuti, che ancora stenta a trovare una linea di condotta univoca, ma che continua a vivere di contrasti politici all’interno dell’assemblea dei sindaci, che continua a non avere una linea ben definita per l’applicazione delle tariffe, per cui c’è un sindaco che decide in proprio oppure con la giunta, c’è chi ha approvato, così come vuole la legge, per determinazione del consiglio comunale, ma ancora stentano ad arrivare le bollette agli utenti, i quali si trovano in stato confusionale per cui non sanno se bisogna pagare oppure no.Il problema è che, senza soldi, non si può assicurare il servizio sia che lo gestisca SiciliAmbiente sia che lo faccia dal mese di febbraio l’Ato Rifiuti per cui si vive in piena incertezza.