Enna Calcio: Delusione e amarezza per la sconfitta con il Palazzolo

Enna. Eh no, così proprio non va. La sconfitta dell’Enna contro il Palazzolo ha lasciato qualcosa che va oltre l’amarezza o lo sconforto, ha lasciato rabbia e delusione per una partita persa senza aver tentato di giocarla. È vero che il Palazzolo è una gran bella squadra, di un altro pianeta, ma chi ha visto l’Enna degli ultimi anni può dire che si è anche perso, ma quasi mai si è vista una squadra scarica e con le idee a volte confuse. La prestazione di domenica non è quella che sogna la società e – all’onor del vero – non è neanche quella che vuole il suo tecnico Angelo Greco. Il gol preso a freddo ha certamente scombussolato i piani dei gialloverdi che erano scesi in campo con tre attaccanti per mettere pressione alla difesa ospite, ma mai i tre d’attacco sono stati nelle condizioni di presentarsi in porta ed essere pericolosi. Tra l’attacco e il centrocampo c’è sempre stato un buco e nessun coordinamento, senza dimenticare la giornata no della difesa. Il primo gol – con Bonarrigo lasciato solo al limite dell’area piccola – è solo uno dei tanti errori di concentrazione e di valutazione che si sono visti quest’anno. La squadra non ha messo in evidenza un gioco ed anche i singoli non si sono espressi secondo le loro qualità. L’Enna scesa in campo con il Palazzolo poteva contare su giocatori di tutto rispetto, nessuno tra chi lotta per salvarsi – è questo l’obiettivo dell’Enna – vanta un organico come quello ennese, una rosa che con le giuste condizioni potrebbe anche puntare alle zone medio alte della classifica. Ma non può perchè la squadra pare giocare con il freno a mano. Sarà compito di Greco scoprire se sia di natura tecnica o psicologica. È però certo che quello che una volta era un fortino, adesso è diventato terra di conquista. Al “Gaeta” quest’anno si è vinto solo una volta, contro l’Aquila Caltagirone, mentre con il Real Avola il successo è stato conquistato sul neutro di Troina. Per il resto due pari e quattro sconfitte che hanno portato il passivo di 11 gol. Tanti, troppi per una squadra che vuole e deve salvarsi e deve farlo sfruttando il fattore casa. La classifica adesso impone che non bisogna fare conti e soprattutto non conta se di fronte ci sarà l’Adrano o il Giarre, il Città di Messina o il Paternò, il Ragusa o il Santa Croce, perchè per salvarsi l’Enna non dovrà avere sindromi di inferiorità con nessuno. Deve venir fuori la convinzione che l’avversario può essere forte, ma l’Enna può fermarlo e se vittoria non può essere, contro le grandi è sufficiente anche un pareggio. Adesso che non ci sono infortunati, l’organico è al completo (oltre al fatto di avere una panchina assortita) e si allena insieme già da qualche settimana non ci sono più alibi e la prossima partita contro il Taormina è già un banco di prova perchè è un avversario alla portata e che non sta certamente bene visto che attraversa un periodo di grosse difficoltà.