Enna. Potrebbero esserci nell’aria fibre di amianto nella miniera di Pasquasia

Enna. Questa mattina, così come si era impegnato nella conferenza di venerdì nella sala della giunta provinciale, il deputato regionale Salvino Caputo, presidente della commissione regionale attività produttive, incontrerà gli assessori regionali all’Energia ed al Territorio Ambiente per affrontare con decisione e tempestività il problema della miniera di sali potassici di Pasquasia, che, dopo l’ennesimo sabotaggio, è diventata una vera e propria “bomba ecologica”, perché la presenza di amianto, abbinata alle otto tonnellate di olio dielettrico, sostanza altamente cancerogena, sparsa su una superficie di circa 500 metri quadrati, potrebbe diventare elemento altamente inquinante per l’intera zona che tra l’altro si trova ai margini della riserva di Capodarso e confinanti con l’area di Pasquasia, ci sono molte aziende agricole, la presenza di due laghetti artificiale la cui acqua serve per irrigazioni, oltre l’esistenza di falde acquifere. Nella sostanza il sopralluogo effettuato venerdì scorso da parte del deputato regionale Salvino Capito con i componenti la commissione provinciale speciale, i rappresentanti dell’Azienda sanitaria e dell’Ente Minerario hanno evidenziato che è urgente ed indifferibile la bonifica della zona, andando ad eliminare il terreno che è stato interessato dall’olio dielettrico. Per fare questo ci vuole un intervento finanziario da parte della Regione, che è proprietaria del sito minerario, e subito dopo la bonifica bisogna anche pensare al futuro della miniera di Pasquasia, visto che, e lo ha sostenuto lo stesso onorevole Caputo, che la miniera è in grado di fornire non solo sali potassi di buona qualità, ma anche magnesio, che è un elemento molto utile per l’industria aeronautica. Gli esperti dell’Azienda Sanitaria, presenti all’incontro, il dottor Salvatore Madonia ed il dottor Salvatore Minardi, quest’ultimo esperto dell’Arpa regionale, hanno convenuto nei loro interventi, che è necessario tenere sotto controllo tutta l’area specie per controllare se vi sono nell’aria fibre di amianto che potrebbero risultare molto pericolose per uomini ed animali.Insomma un sito che è stato “colpevolmente” trascurato, che ha subito continui atti di sabotaggio, come incendio e sversamento di olio dielettrico, e che, invece, dovrebbe essere tenuto costantemente sotto controllo da parte dell’Ente Minerario Siciliano sino a quanto non si deciderà cosa fare, sperando sempre che si riprendano le attività estrattive che potrebbero dare lavoro ad almeno due mila unità lavorative delle tre province del Centro Sicilia, Enna, Caltanissetta ed Agrigento, così come avveniva in passato.


Riceviamo e pubblichiamo:
Da Dr. Daniele Parlascino – Direttore della Struttura Territoriale di Enna di ARPA Sicilia
1) il Dr.Salvatore Minardi non è un esperto di ARPA Sicilia, ma è il responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica dell’ASP n. 4 di Enna;
2) il direttore della Struttura Territoriale di Enna di ARPA Sicilia è il Dr. Daniele Parlascino.
Durante la conferenza stampa che ha avuto luogo presso la sala riunioni della Provincia di Enna, presieduta dall’on Caputo, il Dr. Minardi si è espresso dichiarando che, nell’aria della zona in cui è ubicata la miniera di Pasquasia, sono presenti fibre di amianto.
Lo scrivente ha invece dichiarato che la concentrazione, nella stessa area, di fibre di amianto è molto bassa, al di sotto della soglia di rivelabilità, così come testimoniato dai risultati del piano di monitoraggio trimestrale della quantità di fibre di amianto presenti nell’aria della zona della miniera.
il monitoraggio è effettuato, su mandato dell’Assessorato dell’Energia e delle risorse Pubbliche, dal laboratorio SIDERCEM di Caltanissetta.
La struttura da me diretta ha effettuato, in data 05/01/2011, un controllo per verificare l’estensione e la tipologia dell’inquinamento prodotto dall’evento di sversamemnto dell’olio dielettrico, sono stati prelevati campioni di olio e di terreno contaminato, di seguito si riportano le conclsuini del parere inviato agli enti competenti:
I risultati delle analisi chimiche dell’olio e del sopttosuolo a dimostrano che il sito, ai sensi del titolo V della parte quarta del d.lgs 152/2006 è da ritenersi contaminato da idrocarburi pesanti.
Pertanto il soggetto responsabile del sito minerario di Pasquasia è tenuto ad adempiere alle disposizioni date dall’art. 242 e seguenti del D.Lgs 152/2006.
Comunque la litologia del sottosuolo e la natura chimica dell’olio, costituito da idrocarburi pesanti aventi un contenuto medio di atomi di carbonio superiore a 20 e una conseguente bassa volatilità e alta viscosità, comportano che la mobilità nel sottosuolo dell’olio dielettrico è molto bassa;
Pertanto, appare estremamente improbabile che l’olio de quo possa fuoriuscire naturalmente dal perimetro del sito minerario e contaminare le acque superficiali presenti a valle dello stesso sito.

Infine ad ogni buon fine si comunica che ai sensi del D.Lgs 152/2006, art. 242 e seguenti, è necessario che il soggetto responsabile dell’inquinamento provveda prioritariamente alla realizzazione delle operazioni per la Messa in Sicurezza d’Emergenza ( MISE), finalizzate, nel caso in esame, alla rimozione delle porzione di sottosuolo contaminato dall’olio dielettrico.
Infatti l’allegato 3 al titolo V del D.Lgs 152/2006 recita “ gli interventi di messa in sicurezza sono finalizzati alla rimozione e all’isolamento delle fonti inquinanti e al contenimento della diffusione degli inquinanti per impedirne il contatto con l’uomo e con i recettori ambientali circostanti”.