La sfiducia non è passata perché non si è raggiunto il numero dei voti necessari, ma i numeri che sono usciti dalle dichiarazioni di voto danno una esatta indicazione della situazione.
Nove voti favorevoli, vale a dire i cinque firmatari della sfiducia ai quali si sono aggiunti i tre consiglieri comunali di Futuro e Libertà ed il Presidente del consiglio; tre contrari e un astenuto (il consigliere dott. Vito Cardaci in quota MpA ).
E’ confermato dunque che il sindaco non ha più la fiducia di una evidente maggioranza nel civico consesso regalbutese, ma ha diritto a governare perchè la sfiducia non è stata votata da un numero sufficiente per far decadere il primo cittadino.
Altra considerazione è quella che i tre consiglieri di FLI ed il Presidente del consiglio, votando a favore della sfiducia, di fatto si sono dichiarati all’opposizione, e fa riflettere l’astensione dell’MpA, due partiti cioè che fino a qualche mese fa, facevano parte della maggioranza che aveva notevolmente contribuito a far vincere le elezioni.
Soddisfazione è stata espressa alla fine della votazione dal capogruppo del PD dott. Palamito: “Esprimo soddisfazione sia per come si è svolto il confronto sia per il risultato raggiunto, il sindaco in aula è stato difeso da soli tre consiglieri comunali e neanche dai suoi stessi assessori, presenti due su sei. Con il voto dei consiglieri di FLI e l’astensione dell’MpA – continua Palamito – si apre certamente una nuova fase politico-amministrativa nel nostro paese che certamente non potrà lasciare indifferenti le segreterie dei partiti”.
Nel corso del Consiglio comunale il presidente Meli ha preannunciato la stesura di un documento, che sarà proposto ai consiglieri, per i danni subiti dall’agricoltura dovuti alla siccità che sta colpendo anche il territorio di Regalbuto.
Agostino Vitale