Enna. Procura inizia interrogatori su Pasquasia

Enna. Inizieranno lunedì prossimo gli interrogatori da parte del Procuratore Calogero Ferrotti, e del Sostituto Marina Ingoglia, delle quattro persone che sono state inserite nel registro degli indagati per il disastro ambientale che si è verificato all’interno del sito minerario di Pasquasia, ma soprattutto per conoscere la tempistica che si vuole adottare per la messa in sicurezza e la bonifica dell’intera zona. Il primo ad essere interrogato lunedì sarà sicuramente l’ingegnere La Rosa, funzionario della Regione, che tra l’altro è stato il primo ad essere stato iscritto nel registro degli indagati, in quanto era il responsabile del controllo della miniera, mentre gli altri tre sono rappresentanti del Governo regionale, vale a dire il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che probabilmente sarà interrogato per ultimo, appunto per il suo ruolo di governatore, mentre gli altri due sono gli assessori al Territorio ed Ambiente, Pier Carmelo Caruso, e dell’Energia Giosuè Marino, i quali dovrebbero intervenire finanziariamente, ma anche con una certa urgenza, per la messa in sicurezza e la bonifica del sito minerario.
Intanto ieri pomeriggio si è presentato spontaneamente alla Procura della Repubblica, il consigliere provinciale Giuseppe Regalbuto, presidente della speciale commissione, istituita presso la Provincia regionale, che da due anni sta lavorando per cercare di risolvere i problemi legati all’inquinamento ambientale del sito minerario. La commissione, in questi due anni di lavoro, ha elaborato un carteggio che con molta probabilità sarà consegnato al Procuratore della Repubblica Calogero Ferrotti, nel quale vi sono le continue sollecitazioni fatte alla Regione ed al Ministero per l’Ambiente, il monitoraggio fotografico e filmato dove si vedono i cumuli di amianto distribuiti in tutto il sito minerario; la necessità di un pronto intervento per la bonifica con la possibilità che si possa parlare di una ripresa estrattiva visto che, nel suo interno, la miniera contiene sali potassi per circa vent’anni di estrazione e la presenza di magnesi che è importante per l’industria aeronautica.