Enna. L’assessore provinciale Zinna a convegno su costruzione reti di territorio

A Catania, su iniziativa della Provincia di Catania, si è svolto il convegno inserito nell’ambito delle iniziative promosse dal Ministero delle Infrastrutture per la elaborazione di un Quadro d’Unione su scala nazionale degli interventi identificati dai singoli programmi locali che abbia come trama di riferimento le Piattaforme e, in primo, i contenuti degli strumenti programmatori nazionali (“Programma delle Infrastrutture al DPF2011-2013) e regionali.
Salvatore Zinna, Assessore allo Sviluppo e alla Programmazione della provincia di Enna, ha evidenziato i seguenti punti:
1) In riferimento al documento d’orientamento ha sottolineato l’importanza che il Quadro d’Unione (armatura infrastrutturale di rete e di snodo – programmi locali) può consentire di esercitare una reale governance multilivello (Territori – Regione – MIT) per dare supporto alla costituzione di “Comunità territoriale di corridoio o di piattaforma” al fine di pervenire soprattutto ad una convergenza nei confronti/contrattazione specie con i vari soggetti nazionali (RFI, ANAS, ect.) , in modo di superare le difficoltà specie di carattere procedurale, progettuale e di tempistica nella implementazione ed attuazione degli interventi;
2) Riguardo all’allegato infrastrutture al DFP 2011-2013 che prevede l’inserimento dell’itinerario NORD-SUD (S. Stefano di Camastra-Gela), denominata anche la strada di “due mari” Tirreno- Canale di Sicilia, ha ribadito l’importanza di dare operatività alla rivisitazione delle Intese Generali Quadro tra Stato e Regioni con l’individuazione delle priorità infrastrutturali da perseguire in rapporto ai requisiti vincolanti che prevedono la copertura finanziaria, l’avanzamento procedurale, la maturazione progettuale e l’integrazione con il sistema regionale dei trasporti e della logistica. In questo contesto deve essere affermata la priorità della strada NORD-SUD in cui si dovranno assicurare i decreti di finanziamento a partire dalle risorse previste nel PAR-FAS 2007-2013 che dovrebbero ammontare a circa 526 milioni di euro. Si tratta di affrontare un percorso certo dei finanziamenti che diano certezza all’intero tratto di 85 Km che vanno da S. Stefano di Camastra al ricongiungimento specie del tratto già in opera sino a Mulinello e alla 192 per proseguire con il prolungamento già in atto fino a Gela (tra l’altro da riassestare specie all’altezza della miniera di Floristella). Tale infrastruttura è strategica per l’intero sistema regionale e per il territorio ennese per valorizzare l’intero apparato produttivo industriale, agricolo e turistico con la possibilità di creare una diffusa e innovativa imprenditorialità legata soprattutto alla fruibilità piena di grandi giacimenti naturali, archeologici e naturali. E prossimo l’evento dell’inaugurazione dell’esposizione della Venere di Morgantina che arricchirà, unitamente alla Villa del Casale, uno dei maggiori distretti archeologico di valenza mondiale. In particolare si verrà a concretizzare maggiormente il sistema Sicilia per prefigurare come sostiene l’architetto Maggiora, la definizione della Sicilia come “Megalopoli Globale” con la valorizzazione dei suoi territori e delle sue città in cui dovrà articolarsi con i diversi apporti la specificità delle loro eccellenze in termini di innovazione per la valorizzazione dei suoi grandi attrattori culturali, naturali, turistici, della produzione e per il pieno utilizzo del capitale umano.
3) Sulla definizione del Piano Nazionale del Mezzogiorno occorre fare delle precisazioni per la linea ferroviaria Catania-Palermo che dovrebbe essere inserita all’interno del Corridoio 1 Berlino-Palermo. Lo studio di fattibilità in corso di ultimazione da parte delle R.F.I. deve raccordarsi con il territorio evitando che si vada a soluzioni di tipo alternativo (quale la galleria Km 40 da Catenanuova a Castelbuono) escludendo significativi territori della Sicilia Orientale e Centrale già attraversata dall’attuale linea Catania-Enna- Caltanissetta-Palermo. Sul piano tecnico già si è prospettato che l’attuale tratta ferroviaria Palermo-Catania può essere percorsa in 97 minuti rispetto a circa attuali 300 minuti ( tra l’altro ridottasi a circa 200 minuti con l’unica “corsa giornaliera in esercizio da recente). In particolare è da sottolineare che si potrebbe percorrere in 26 minuti il tratto di 88 Km tra Enna e Catania. Complessivamente in progress si potrebbe andare – come sostiene il Prof. Russo – dal tempo prevalente di 300 minuti ad un tempo operativo di 185 minuti, ad un tempo tattico di 135 minuti sino ad un tempo strategico di 100 minuti. Si tratterebbe di intervenire sul progetto dell’esercizio ferroviario, sul raddoppio Catania-Enna e sulla velocizzazione Enna-Termini, tenuto presente che attualmente già si interviene per la velocizzazione Termini-Roccapalumba (tratto comune con la linea Palermo-Agrigento). Il sopradetto studio di fattibilità deve finalizzarsi a tali scelte che non richiedono tra l’altro le previsioni stratosferiche di 4,5 miliardi del percorso alternativo paventato.
4) Sulle risorse finanziarie occorre confermare con atti di governo nazionale e regionale l’attivazione dei finanziamenti previsti nelle riprogrammazione in itinere per una reale concretezza degli interventi con i finanziamenti residui del FAS 2000-2006, con l’impiego delle risorse liberate dai fondi europei 2000-2006, e con l’utilizzo delle somme ancora da impegnare nel PAR- FAS 2007-2013, nonché dei programmi operativi regionali e nazionali 2007-2013.
5) Lo sblocco delle infrastrutture strategiche costituisce la scelta obbligata per poter qualificare i programmi, a partire dal Piano Nazionale del Sud, da implementare nel Piano Nazionale di riforma da definire entro aprile prossimo a Bruxelles nell’ambito del Patto di Crescita che costituisce la base fondamentale delle strategie delineate nel Programma “Europe 2020”. Con tale disegno coerente, infine, si viene a concretizzare la scelta della Perequazione Infrastrutturale che dovrà costituire uno dei pilastri della Legge 42 sul federalismo per le aree meno Sviluppate al fine di superare il gap della dotazione infrastrutturale in termini di nodi di servizio, reti della mobilità e intermodalità.