La città si è fermata (in molti hanno brontolato un po’ per il traffico impazzito) e dopo poco i colori hanno preso vita… i misteriosi parallelepipedi colorati sono diventati dei “sonori” tamburi.
Più di trecento allievi si sono esibiti in un “Concerto” in piazza scandendo ogni azione con ritmi serrati; il vento, che nel frattempo avvolgeva la città, si è fatto complice dell’evento e ha permesso che i suoni si diffondessero ovunque.
Stoffe colorate e si sono librate nell’aria sulla narrazione di una splendida fiaba di Mario Bolognesi, i tamburi si sono trasformati in fantasiose case di una città immaginaria o sono stati utilizzati come mattoni per costruire un muro sul quale si è magicamente composta una citazione di Daniel Pennac.
Ognuno ha apportato il proprio contributo, così come hanno fatto i soci del Club Unesco di Enna che si sono fatti carico di fornire a tutti i partecipanti una dolce merenda che ha così concluso l’intensa mattinata.
Noemi Marzullo