Piazza Armerina. Fumata nera per elezione presidente Consiglio

Piazza Armerina. Altra fumata nera per l’elezione del presidente del Consiglio comunale. Per la seconda volta l’aula non riesce a eleggere il presidente. Nove voti sono andati a Capizzi (Pd), otto le schede bianche, un voto è andato a Paternicò (Pdl), Gagliano (Pdl) e Centonze (Pd). Nessuna novità dal palazzo di Città, ancora una volta il muro contro dentro il Partito democratico, paralizza i lavori dell’aula. Nessuna svolta si prospetta all’orizzonte e il quadro politico, e gli equilibri tra i partiti rappresentati in aula, sembra destinato a non mutare giorno 28 aprile quando è stata fissata la seduta consiliare per tentare di eleggere il presidente dell’aula.
Il teatrino, se ci è concesso il termine, della politica, continuerà il 28 aprile, giorno in cui i venti consiglieri comunali si sono dati appuntamento per tentare di eleggere il presidente del consiglio comunale. Le prime quattro tornate elettorali sono andate a vuoto. Ieri sera, ancora una volta, abbiamo registrato il conflitto all’interno del partito democratico, oramai vittima di un gioco al massacro e di lotte intestine difficilmente superabili. Tiene l’accordo politico tra il segretario del Pd, Ranieri Ferrara, il responsabile dell’Mpa Giuseppe Mattia e il responsabile politico dell’Udc Epifanio Di Salvo. Il candidato, Giuseppe Capizzi (Pd), ha ricevuto, infatti, i tre voti dell’Mpa e del Pd e due voti da parte dell’Udc. Il nono voto, importante sotto il profilo politico, sembra che sia arrivato, dal consigliere indipendente, Basilio Fioriglio, la cui posizione politica sembra essere ormai vicina ai tre partiti che hanno sposato la linea dura contro il sindaco Carmelo Nigrelli. Otto, le schede bianche votate dai consiglieri comunali del Pd vicini alla triade governativa Nigrelli, Ribilotta, Grillo. Un voto è andato al capogruppo del Pdl, Carmelo Gagliano, un voto al consigliere comunale del Pdl, Paternicò, e un voto all’ex presidente del consiglio Calogero Centonze. A dimostrazione che il Pdl, decidendo di votare per gli stessi consiglieri, sta ancora a guardare quello che succede e non cade alle tentazioni e all’avances che gli sono state proposte a più riprese, in queste ultime ore, dai due schieramenti in lotta.

Guglielmo Bongiovanni