Critico il Sindaco di Enna sulle zone franche per lo sviluppo e la legalità

Enna – Il sindaco, Paolo Garofalo, ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alle Zone Franche per lo sviluppo e la legalità:

“Vorremmo candidare Enna per la “zona Franca per lo sviluppo e la legalità”, se solo qualcuno ci indicasse quale procedura – sicuramente trasparente e legittima – si deve seguire.
Ce lo chiediamo perché, ad oggi, ci risulta che quella appena varata in provincia di Caltanissetta sia stata individuata da un fantomatico tavolo per lo sviluppo del centro Sicilia, costituito da rappresentanti di alcune, neanche tutte, associazioni di categoria della provincia di Caltanissetta che, infatti, hanno individuato una zona costituita al 90% da comuni nisseni.

Quando si trattò della zona Franca urbana, nonostante l’ARS avesse approvato un ordine del giorno che prevedeva la sua istituzione ad Enna, abbiamo partecipato regolarmente al bando, dimostrando con dati statistici oggettivi, la validità della nostra candidatura.

Ad oggi, invece, prendiamo atto che, con “decreto regio”, sono stati individuati comuni più “legali” di altri che usufruiranno di 50 milioni di euro. Se i benefici, così come previsti dalla legge regionale, sono solo per gli imprenditori che denunziano attività di malaffare allora non capisco perché un imprenditore nisseno vada premiato e uno di Enna no, aggiungendo il fatto che penalizzando strumenti come CRIAS (su cui tutte le associazioni di categoria hanno chiesto più attenzione) probabilmente ad Enna si danno gli imprenditori in pasto all’usura.

Se invece, così come previsto dalla proposta di legge a firma dell’on. Pagano, i benefici sono estesi a tutte le imprese ricadenti nell’area, allora il danno diviene gigantesco al pari della discarica. Perché, infatti, una impresa dovrebbe investire nella pluri-commissariata Enna e non a Caltanissetta terra di sgravi e legalità?

Si trovino, piuttosto, i soldi per le zone franche urbane, individuate con metodologia trasparente e legittima e che hanno un impatto relativamente alle zone degradate delle città.

Si rimpinguino, inoltre, i fondi alla Crias dando ossigeno e liquidità alle imprese costrette ad aspettare anche 13 mesi e si acceleri l’iter dei bandi europei”.


Zona franca per la legalità nel territorio della Provincia di Caltanissetta e di alcuni comuni delle province limitrofe.

La giunta regionale presieduta da Raffaele Lombardo ha approvato lo schema di delibera per l’istituzione della ‘Zona franca per la legalita” nel territorio della Provincia di Caltanissetta e di alcuni comuni delle province limitrofe. La zfl è stata istituita in particolare per Canicatti’, Campobello di Licata, Ravanusa e Licata. La proposta, presentata dall’assessore regionale alle Attivita’ Produttive, Marco Venturi, ha recepito le istanze provenienti dal Tavolo unico di regia per lo sviluppo e la legalita’ di Caltanissetta, orientato a creare una zona franca in grado di attrarre investimenti sul territorio, incentivare la crescita e rilanciare il tessuto socio economico della provincia. “E’ una sfida per il rilancio di un territorio – afferma il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo – che parte dall’idea di creare un’area economica, destinata a garantire vantaggi e sgravi fiscali a favore di quelle imprese in grado di rispettare tutti i parametri di legge e di opporsi a richieste criminali. La Regione intende avviare un dialogo propositivo per una stagione di rilancio economico e sociale della provincia di Caltanissetta e non solo”. “La Provincia di Caltanissetta, con l’attuale vertice di Confindustria, rappresenta – sostiene l’assessore regionale alle Attivita’ Produttive, Marco Venturi – un modello imprenditoriale di legalita’ a livello nazionale: i numerosi protocolli d’intesa redatti con la Prefettura per contrastare le infiltrazioni della criminalita’ organizzata e creare ampie sinergie sul territorio assieme alla realizzazione di una Zona Franca per la Legalita’ possono contribuire ad aumentare la consapevolezza di avere condizioni possibili per attrarre investimenti su un territorio molto vasto su cui creare una zona sicura, un’area protetta da ogni fenomeno malavitoso o delinquenziale che, con il concorso delle istituzioni, salvaguardi gli investimenti, dia certezza alle imprese, realizzi un costante controllo delle attivita’, fornisca corsie preferenziali per l’apertura di nuove imprese e sia in grado di fornire servizi attraverso lo ’sportello unico’, in tempi cer ti”. Della Zona Franca per la legalita’ faranno parte i seguenti comuni: Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Niscemi, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga e Villalba, in provincia di Caltanissetta, Canicatti’, Campobello di Licata, Ravanusa e Licata, in provincia di Agrigento e Pietraperzia, in provincia di Enna. Il presidente della Regione dovra’ – secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 15/2008 – d’intesa con il ministro dell’Interno istituire la zona franca per la legalita’ e al contempo aprire un confronto col Governo Nazionale e con la Commissione Europea per la individuazione di proposte operative relative ad una fiscalita’ di vantaggio per le imprese ubicate all’interno della ZFL. La giunta ha inoltre messo a disposizione dell’assessore alle Attivita’ Produttive la somma di 50 milioni di euro per l’attivazione delle finalita’ della ‘ZFL’.