Aidone. “Morgantina: La Dea è nuda!”

Aidone. “Morgantina, la Dea è nuda!” Non c’è espressione più significativa per definire in poche parole la condizione della cosiddetta Venere di Morgantina, alla luce del suo ritorno in Sicilia. A dichiararlo è Ludovico Gippetto, presidente di Extroart-Oratorio di Santo Stefano Protomartire e fondatore del progetto “Wanted …presi per il verso giusto” da quasi venti anni in prima linea per il ritrovamento delle opere d’arte trafugate. “Purtroppo – sottolinea Gippetto – il rischio più che concreto è che il destino della statua possa essere lo stesso di quello dei bronzi di Riace o del Satiro danzante e cioè, che terminato l’effetto mediatico dell’inaugurazione, tutto torni nel silenzio dell’indifferenza. Sorte già conosciuta, agli stessi argenti di Morgantina e agli acroliti in marmo pario, alcuni rimasti quasi un anno in cassaforte in soprintendenza di Enna, altri esposti da quasi due anni, ma senza alcun dato sensibile di incremento turistico”.
“Le mie perplessità – prosegue il presidente di Extroart – sono rafforzate dal fatto che, al contrario di quanto affermato da amministratori pubblici, tecnici e assessori vari, difficilmente si può sperare sulle cosiddette “proprietà turistiche della statua”, anche perché per capirlo basterebbe recarsi ad Aidone e affrontare le tortuose vie di comunicazione presenti, comprensive di un’interruzione che obbliga gli automobilisti ad una difficoltosa gimkana, pur di arrivare al Museo di Aidone, al cospetto della Dea. E non credo neppure a quanto dichiarato da un assessore, che confuso nella sua delega, già stima una presenza di 500 mila visitatori che da Piazza Armerina (numero che conta in un anno), farebbero le file per andare a visitare Aidone. Come dire a un mendicante di posizionarsi vicino ad una Cattedrale nella domenica delle Palme”.
“Alla luce di tutto questo, mi tornano in mente le parole dei responsabili del museo Getty: “se non fosse stato per noi, queste opere marcirebbero in qualche magazzino”, e penso che forse lasciare la statua al Getty sarebbe stata una “punizione” esemplare, dando agli stessi responsabili del museo statunitense l’obbligo di informare il pubblico sulla presenza in loco di una statua rubata dalla nostra terra”.
“Quel che penso, in definitiva, è che la Sicilia non ha bisogno della Dea di Morgantina per promuovere il proprio territorio, certamente uno tra siti archeologici a cielo aperto più grande del pianeta – conclude Gippetto – se si pensa che in ogni angolo del territorio le tracce delle civiltà passate sono in bella vista. Basterebbe, a mio parere, attrezzare i siti archeologici, migliorare le vie di comunicazione, potenziare l’offerta culturale e associarla ad un adeguata cultura di turismo sostenibile, da proporre ai tour-operator internazionali, far circolare come degli ambasciatori, tutte quelle opere, magari che sono dimenticati nei magazzini, prestandoli ai Musei oltre oceano. Insomma, basterebbe adottare politiche turistico-culturali organiche e continuative e non, come avviene invece da troppi anni, affidarsi al caso e vivere alla giornata, alla faccia dei tesori del nostro immenso patrimonio”.