Enna. “C’è più sicurezza insieme”: questo il tema della Festa della Polizia per il 159° Anniversario

Enna. C’era tutti per questo 159° Anniversario della fondazione della Polizia, perché la “Polizia è stata sempre tra la gente”, “perché insieme c’è più sicurezza” e dopo la deposizione della corona, alla presenza del prefetto Giuliana Perrotta ai caduti presso la caserma “Boris Giuliano”, alla rassegna del Reparto in Armi, c’è stata la lettura dei messaggi augurali del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e del capo della Polizia, Antonio Manganelli, letti dall’ispettrice Sonia Cavallo, il questore Salvo Patanè ha aperto ufficialmente la giornata ringraziando tutti dal prefetto Giuliana Perotta, ai vescovi Pennisi e Muratore, al Procuratore della Repubblica, Calogero Ferrotti, ai sostituti, al presidente della Kore, Cataldo Salerno, che ha consentito la disponibilità dell’Auditorium, alla deputazione regionale e nazionale, al presidente della Provincia, ai sindaci, ai sindacati, a tutte le forze dell’ordine. E’ stato un discorso fuori dalla righe, come è suo solito, senza formalismi, amichevole, simpatico, toccante quando ce n’è stato bisogno, pungente quando è stato necessario, riferendosi all’usura, all’alcolismo, alla droga ed al bullismo, invitante quando si è appellato ai giovani presenti, che rappresentano il futuro, quando ha evidenziato che le donne in polizia sono una delle note più piacevoli, ma anche una delle più interessanti, quando ha evidenziato l’impegno, la costanza di tutte forze dell’ordine per dare sicurezza ai cittadini, ma soprattutto è stato fermo e deciso quando ha dichiarato che “bisogna fare squadra” se si vogliono ottenere risultati contro la malavita organizzata ed i risultati nel corso dell’anno ci sono stati e sono stati di notevole spessore. Per 45’ Salvo Patanè ha tenuto banco, non ha dimenticato la funzione delle organizzazione sindacali, si è complimentato ed ha pungolato gli imprenditori che devono spendersi ancora di più per la provincia, per cercare di darle un sostegno socio-economico maggiore; un invito ed un sollecito alle forze politiche perché migliorino la viabilità della provincia che è ridotta ai minimi storici se si vuole che il turismo prenda piede in maniera concreta, specie dopo l’arrivo della Venere. A chiuso con un ringraziamento alle donne. “Riservo, se mi si consente ha concluso il questore Patanè – il ringraziamento più sentito a chi di fatto è la vera componente della polizia di stato e che oggi dobbiamo esaltare; tutte le nostre donne, siano esse madri, mogli, sorelle o figlie, tutti i nostri affetti, le nostre famiglie. Costoro ci hanno permesso e ci permettono di essere quelli che siamo, presuntuosamente, poliziotti”. Non ci sono stati numeri, relazioni sull’attività svolta che tra l’altro è venuta fuori attraverso la premiazione dei dirigenti, sottoufficiali e poliziotti che si sono particolarmente distinti.

L’evento è stato sì un momento di festa – ma anche di confronto e di crescita, perché solo con il concorso di tutti i protagonisti della società civile può essere garantito il bene della sicurezza.
Numerosi, anche quest’anno, i poliziotti distintisi in attività di Polizia giudiziaria e di soccorso pubblico svolte nella provincia di Enna, che sono stati premiati con diversi riconoscimenti.
Sono state, altresì, organizzate iniziative di contatto con la cittadinanza mediante l’allestimento di stand con materiali, tecnologie e mezzi in dotazione alle varie Specialità della Polizia di Stato, in grado di esaltare la professionalità degli operatori e la qualità dell’impegno profuso a favore della collettività, stand visitate da numerose persone e bambini, che hanno potuto osservare da vicino, quelli che il Questore, Salvatore Patanè, ama definire “eroi della quotidianità”.
In particolare, all’interno del plesso dell’Università KORE, nell’area espositiva esterna, erano presenti:
– Personale specializzato della Squadra Cinofili che hanno guidato i cani nella ricerca simulata di sostanze stupefacenti e di persone;
– Gli operatori della Squadra Volanti hanno esposto i mezzi e le apparecchiature tecnologicamente all’avanguardia di cui sono dotati, quali le nuove autovetture alfa romeo 159 e le moto utilizzate nel servizio di controllo del territorio;
– I poliziotti di Quartiere, come sempre, hanno stabilito un particolare contatto con la cittadinanza in generale ed i più piccoli in particolare, sfoggiando anche i particolari scooter di cui sono dotati;
– Gli operatori della Polizia Scientifica hanno simulato l’attività di sopralluogo, allestendo una scena del crimine con laboratori di balistica, chimica, fisica, merceologia e dattiloscopia ove saranno illustrati, attraverso vari computer, tutte le attività svolte dalla Scientifica;
– Gli agenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni, dotati di postazioni informatiche, hanno dato dimostrazioni pratiche di navigazione sicura in rete;
– Gli operatori della Polizia Stradale, hanno esposto i mezzi e le apparecchiature tecnologicamente all’avanguardia di cui sono dotati;
– Gli uomini del Reparto Mobile, hanno sfoggiato le loro particolari divise ed i mezzi di cui sono dotati.
Nello spiazzale ove erano esposte le specialità e le specializzazioni della Polizia di Stato sono giunti bambini e ragazzi, studenti di scuole elementari e medie della città, tra cui gli studenti della scuola elementare “F. Neglia” e media “Savarese” di Enna, nonché dell’I.T.I.S. di Piazza Armerina, che hanno potuto osservare le esposizioni e dialogare con i poliziotti, scattando anche delle foto in ricordo della giornata trascorsa insieme agli “amici” della Polizia di Stato,inoltre è stato possibile ammirare le diverse auto e le moto della Polizia di Stato, nonché alcune particolari divise utilizzate storicamente dal Corpo delle Guardie di P.S. e dalla Polizia di Stato.


Sono stati brillanti i risultati raggiunti dalla squadra mobile e dagli altri settori della Questura e dei commissariati di Leonforte, Nicosia e Piazza Armerina, specie nella lotta contro la criminalità organizzata , contro i detentori e spaccio della droga, ed addirittura, grazie alla nuove tecniche d’indagine è stato scoperto a Piazza Armerina l’autore di un delitto commesso tanti anni fa ed il furto di gioielli, così come sono stati arrestati gli autori ed i mandanti dell’omicidio ,avvenuti ad Aidone, a danno di un operaio forestale. La squadra Mobile, diretta da Giovanni Cuciti, è stata impegnata a 360° ha svolto innumerevoli servizi sia in ambito cittadino che nella intera provincia, riportando risultati di assoluto rilievo. Tra questi sicuramente l’arresto ad aprile di Agostino Merlo, 55 anni, poiché colpito dal provvedimento di esecuzione di pena residua di anni 6 e mesi 4 emesso dalla Procura della Repubblica c/o il Tribunale Ordinario, essendo divenute esecutive n. 4 sentenze di condanna per i reati di minacce gravi, calunnia, furto.

A maggio personale della Squadra Mobile e del Commissariato di Piazza Armerina, a seguito di articolate e complesse indagini condotte su un gruppo di soggetti catanesi dediti alla consumazione di rapine ai danni di istituti di credito ha dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Caltagirone a carico Daniel Clemente, 23 anni, poiché indagato unitamente a Cristian Angelo Provenzano, l’esecutore materiale della rapina con taglierino perpetrata ai danni della Banca Monte dei Paschi di Siena ubicata a Niscemi (CL), in occasione della quale fu asportata la somma di 18.255 euro. A maggio personale della IV Sez. Antidroga e contrasto al crimine diffuso ha attivato l’operazione antimafia “Game Over “ arrestando Angelo Maria Gloria, ennese di 39 anni; Giuseppe Stella, 46 anni di Raddusa, pregiudicato; Salvatore Stella, 45 anni di Raddusa pregiudicato; Pietro Stella Pietro, 49 anni nato a Raddusa; Ivano Antonio Di Marco, 38 anni di Catania, Calogero Silvio La Malfa, inteso “Gerry”, 52 anni di Piazza Armerina, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso e concorso esterno in associazione mafiosa. L’operazione “Game Over” è da considerarsi quale ulteriore sviluppo delle precedenti denominate “Green Line” e “Old One”, a seguito delle quali, tra i mesi di giugno e luglio 2009, la Squadra Mobile di Enna ha tratto in arresto 22 persone per reati di mafia, estorsione ed altro, tra le quali il Capo Provinciale di “Cosa Nostra” Ennese, Salvatore Seminara, il suo braccio destro Tano Drago ed il referente per la famiglia di Enna Giancarlo Amaradio. Le indagini svolte hanno accertato come gli interessi di “cosa nostra” ennese andassero dalla gestione degli appalti pubblici ad altre attività illecite, quali la gestione di bische clandestine. Arrestato B. A. per avere maltrattato la propria convivente con continue aggressioni fisiche e verbali, minacce, lesioni, sevizie e crudeltà di ogni genere, costringendola a violenza sessuale anche con utensili da lavoro, cagionandole lesioni ed inducendola alla prostituzione. A settembre arresto il cittadino rumeno, Bebe Olariu di 22 anni, colto nella flagranza del reato di ricettazione di autovettura oggetto di furto perpetrato in Enna. Ad ottobre la Squadra Mobile ha tratto in arresto Antonino Di Caro 22 anni e Giovanni Ippolito di 21 anni di Villarosa, in stato di arresto per rapina aggravata in concorso e lesioni personali. I due sono stati ritenuti responsabili di numerosi scippi commessi ai danni di anziane donne della zona Monte. Ad ottobre 2010 la Squadra Mobile, unitamente alla Squadra Mobile di Caltanissetta ha dato esecuzione a 5 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Catania a carico dei pluripregiudicati: Gesualdo La Rocca di 50 anni di San Michele di Ganzaria; Salvatore Siciliano di 57 anni di Mazzarino; Francesco Ghianda 61 anni; Massimo carmelo Billizzi ,26 anni di Gela; Sebastiano Montalto di 42 anni perché ritenuti responsabili dell’omicidio di Giuseppe Mililli di Aidone, cremandolo all’interno di un fusto di benzina. A dicembre, unitamente alle Squadre Mobili di Caltanissetta ed il Commissariato di P.S. di Leonforte, veniva tratto in arresto per concussione, Giovanni Panzica, nisseno di 39 anni colto nella fragranza del reato di concussione, per avere richiesto una somma di denaro ad un imprenditore, per ottenere il rilascio di una concessione mineraria. Notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Aldo Consoli, in atto detenuto, poiché accusato dell’omicidio di Irene Salanitro, sorprendendola nel sonno all’interno della camera da letto dell’abitazione ove si era introdotto furtivamente, soffocandola con un cuscino e colpendola con pugni, con l’aggravante di aver commesso il reato per consumare un furto in abitazione.

Questi i quarantasei riconoscimenti: encomio solenne al vicequestore aggiunto Giovanni Cuciti, ispettore capo Giuseppe Fontanazza, isp. capo Salvatore Giuseppe Rizza, sovrintendente Pietro Mantrino. Encomio sovr. Vincenzo Sciabarrasi, assistente capo Filippo Balistreri, ass. capo Giuseppe Falcidia, Lode sovr. Leo Bernardo, ass. capo Luigi La Porta. Encomio al vicequestore aggiunto Giovanni Cuciti, all’isp. capo Vincenzo D’Ingianna, all’isp. capo Giuseppe La Rosa, all’isp. capo Filippo Milazzo, al sovr. capo Riccardo Russo.
Lode al sovr. capo Angelo Spampinato, al sovr. Giuseppe Milano, all’ass. capo Fabrizio Bizzini, all’ass. capo Giuseppe Militello, all’ass. capo Mario Parlascino, all’ass. capo Roberto Santoro, all’ass. Giuseppe Corradino, all’ass. Luigi Libertino.
Encomio al sostituto commissario Angelo Zoda, all’isp. capo Salvatore Giuseppe Rizza, all’isp. capo Giuseppe Arangio. Encomio al sost. commissario Angelo Zoda e all’isp. capo Giuseppe Arangio. Encomio all’isp. capo Giuseppe Di Seri libero dal servizio interveniva per sedare una rissa e arrestava 4 pregiudicati. Lode al vicequestore agg. Giovanni Cuciti, al sostituto commissario Angelo Zoda, al sost. comm. Mario Giannotta, al sovr. capo Vincenzo Millunzi, al sovr. Domenico Raffone, al sovr. Domenico Rafffone e al sovr. Francesco Paolo Severino.
Lode al sost. comm. Giuseppe Luigi Anzalone, all’isp. Capo Rosario Giuddrida, all’isp. capo Angelo Ramunno, al sovr. Giovanni Sciotto, al sovr. capo in quiescenza Giuseppe Antonio Riina, all’ass. capo Diego Arangio, all’ass. Maurizio Pecora. Lode all’isp. capo Fausto Ricca, sovr. Giuseppe Milano, ass. capo Fabrizio Bizzzini, ass. Antonio Aversa, agente scelto Pietro Leonardo. Lode per il commissario capo Salvatore Tognolosi. Lode per l’isp. capo Giuseppe Verde, sovr. Bernardo Leo, sovr. Francesco Palo Severino, assis. capo Francesco Di Martino, assis. Luigi Libertino. Lode per l’assis. capo Filippo Maira e per l’agente scelto Salvatore Filiddami.