“Sappiamo bene che il tema della riscossione è tema complicato – afferma il Presidente ANCE Pirrone – e che SERIT Sicilia esegue riscossioni per conto di enti vari per cui se sono somme non dovute e non contestate nelle forme di legge è agli enti che bisogna rivolgere le proteste. Ma non si comprende come in un momento di crisi come quello che attraversiamo e che stentiamo a vedere superato, il soggetto della riscossione applichi interessi così elevati e come anche su importi di poche centinaia di euro ci si ritrovi con la minaccia delle ganasce fiscali su mezzi aziendali”.
Pirrone non ci sta e specifica: “La cosa paradossale è che lo Stato è diventato in questi ultimi anni sempre più efficiente, severo ed inflessibile quando deve recuperare le sue spettanze, ma è il peggiore pagatore d’Europa quando deve liquidare i propri fornitori. Appare evidente che se non si interviene con provvedimenti di legge che ripristinino parità dal problema non se ne esce. Le nostre piccole e medie imprese verranno sempre più lo Stato come un persecutore cosa che indurrà sempre più ad evadere. Occorre che si metta mano a provvedimenti che da un lato agevolino le transazioni fiscali e dall’altro evitino che gli strumenti a disposizione di agenzia delle entrate e soggetti della riscossione siano usati senza proporzionalità con le somme dovute e senza valutare criteri di necessità o di opportunità. Auspichiamo che le dichiarazioni del Ministro Tremonti che si è detto sensibile al tema non siano l’ennesimo proclama senza concretezza”.
Ultima riflessione del presidente provinciale dell’ANCE: “I soggetti incaricati della riscossione hanno tutto l’interesse a emettere cartelle così maggiorate, in cui gli interessi sono applicati alle somme dovute, e spesso neanche dovute, già maggiorate di sanzioni. Insomma più emettono più incassano. Questo elemento distorce il fine, per cui anche una società quale è la SERIT Sicilia che è di proprietà della Regione e dell’Agenzia delle Entrate, si trova a scegliere tra l’esigenza di lucro ed i principi di coerenza e congruità, scelta che ad oggi vede privilegiare il primo”.