Gagliano. Accademia del gusto mediterraneo

Gagliano Castelferrato. Ci si può oggi interrogare su un nuovo modello di sviluppo? A chiederselo è stato un gruppo di operatori e professionisti del settore agroalimentare, il quale, per tutta risposta, si è fatto promotore dell’Accademia del gusto mediterraneo. Sono circa una ventina i soci di questa Accademia che valorizza le contaminazioni culturali, rendendo unico il gusto della Sicilia e di tutto il Mediterraneo.
La scelta di chiamare Accademia questo movimento culturale, nato nel settembre scorso, deriva dall’originario significato greco del nome Accademia, chiamata così dal nome Academo, l’eroe di guerra che aveva donato agli ateniesi un terreno divenuto un giardino pubblico dove Platone faceva filosofia con i suoi discepoli. Da qui dunque la volontà di chiamare Accademia un movimento attraverso il quale viene divulgata la conoscenza. Il gusto al quale si rifà questa Accademia non è inteso solo come sapore, ma anche come estetica e valorizzazione dei gusti antichi che raccontano il Mediterraneo, luogo di passaggio per le 13 dominazioni antiche che lasciarono le più grandi ricchezze nella nostra cultura, anche dal punto di vista gastronomico. Si rammentino per esempio le verdure amare che ricordano la cena ebraica, o l’introduzione degli ulivi da parte dei fenici in Sicilia e dei greci nella Magna Grecia. “Il nostro intento è quello di creare un movimento culturale di sviluppo locale integrato e sostenibile” afferma Pietro Pappalardo (nella foto), socio fondatore dell’Accademia e delegato regionale dell’Organizzazione nazionale assaggiatori formaggi. “Miriamo ad uno sviluppo non solo economico, ma di progettualità e cultura per il nostro territorio. Il localismo ci fa individuare le risorse locali valorizzandone i punti di forza, così da sviluppare attività legate al territorio, grazie all’integrazione tra diversi soggetti e servizi locali. La sostenibilità è anch’essa prioritaria nel nostro statuto – continua Pappalardo – perché non bisogna snaturare l’ambiente, il quale si deve invece autosostenere”. L’Accademia riprende dunque gli antichi modelli e valorizza le risorse locali.
I progetti in cantiere, finalizzati alla creazione di un tessuto di crescita, riguardano: le giornate sostenibili, dedicate alle verdure che nascono spontaneamente, le quali verranno raccolte e cucinate con l’ausilio di chef che valorizzano le risorse del luogo; un corso per assaggiatori di miele; l’organizzazione di percorsi e corsi per assaggiatori di formaggi ennesi, in collaborazione con l’Onaf; e momenti di riscoperta degli antichi cuochi, con creazione di menù per la ristorazione, riprendendo antiche ricette e antichi sapori. Sono già in corso contatti di collaborazione con consorzi per la realizzazione di concorsi per le eccellenze produttive.

Valentina La Ferrera