Enna. Cozzo Vuturo disponibile per cinque mesi, l’impianto di Gagliano resta inattivo

In una situazione di crisi permanente sui rifiuti urbani in ambito provinciale, qualcosa di importante si incomincia a muovere nella gestione degli impianti presenti nel nostro territorio. Innanzi tutto la questione della discarica di Cozzo Vuturo, dove versano i loro rifiuti tutti e venti i comuni di Enna e che, allo stato attuale ha una capacità residua di abbancamento ancora di circa quattro/cinque mesi. Lo staff tecnico dell’Ato rifiuti ha da tempo previsto e progettato l’ampliamento dell’attuale vasca di conferimento, con annesso impianto di pretrattamento meccanico-biologico. Il prossimo 15 giugno, in sede di conferenza di servizi decisoria presso il Servizio Via-Vas dell’assessorato regionale Territorio e ambiente, si dovrebbe procedere all’approvazione definitiva del progetto presentato dall’Ato.
Tutti i rappresentanti degli enti interessati al rilascio del parere di competenza si sono già espressi in maniera favorevole, manca ancora all’appello la Soprintendenza, che dovrebbe approvarlo proprio il 15 giugno. Per quanto riguarda l’impianto di compostaggio di Dittaino pare che funzioni a ranghi ridotti. L’Ato, fino a oggi, non è riuscito a dare un impulso positivo alla gestione della raccolta differenziata.
«Abbiamo l’impianto di compostaggio – dicono in molti utenti – e non riusciamo a portare i rifiuti organici delle nostre abitazioni ed invece facciamo arrivare e trattiamo quelli delle altre province, sprovviste di impianti di compostaggio». La proposta che viene lanciata dagli addetti ai lavori è molto semplice: si rifornisca l’utenza domestica di “due sacchetti di colore diverso” invitando i cittadini ad effettuare a casa la semplice operazione di raccogliere e separare, da una parte, il residuo organico da cucina (che rappresenta il 30 % del “tal quale”) e dall’altro con il secondo sacchetto si andrebbe a separare il cosiddetto “multi materiale secco”. Se tale sistema entrasse a regime in provincia si otterrebbero importanti risultati come riduzione del costo di smaltimento in discarica e ricavi dalla vendita dell’humus, che inciderebbero positivamente sull’abbassamento della tariffa.
Sul Centro intercomunale di raccolta differenziata di Gagliano si è detto, in questi ultimi tre anni dal collaudo finale dell’opera, che, ad oggi, per fatti e misfatti più o meno sconosciuti ai più , non si riesce a comprendere appieno quale sia la causa che pone ostacolo all’apertura di questa importante opera pubblica. A seguito dell’interrogazione parlamentare dei due deputati regionali Elio Galvagno e Salvatore Termine il servizio ispettivo del Dipartimento acque e rifiuti di Palermo ha diffidato, con nota del 30 marzo scorso, il sindaco di Gagliano a rilasciare l’autorizzazione allo scarico dei reflui civili dell’impianto pur avendo, lo stesso Comune acquisito, già nel 2008, il parere favorevole preventivo della Cpta di Enna.
Ad oggi non è dato sapere quali sviluppi abbia prodotto la diffida. Tale sistema, se diffuso sul tutto il territorio provinciale, è in grado di dare: ricavi certi dalla vendita delle frazioni differenziate (carta, vetro, alluminio, plastica) presso i centri specializzati per il loro definitivo recupero come materie prime seconde; creazione di nuove imprese in provincia nel campo del recupero per la produzione delle materie prime seconde; riduzione dei costi di gestione in quanto il progetto è strutturato con un modello gestionale di livello più avanzato rispetto all’attuale raccolta “porta a porta”.