Raid dell’Etna. C’è già piacevole contesa fra i partecipanti, il via da Palermo

Entra nel vivo la 14° edizione del Raid dell’Etna organizzato dalla scuderia del Mediterraneo. La manifestazione motoristica riservata alle auto storiche prenderà il via domani da Palermo e si concluderà sabato a Catania. I concorrenti, provenienti da tutta Europa, alcuni dall’America del Sud (Argentina e Brasile) e uno dal Giappane, sono già a Genova, accolti dall’organizzatore Giovanni Spina, dove si imbarcheranno questa sera su una Grandi Navi Veloci per sbarcare domani mattina a Palermo da dove prenderà il via ufficialmente la manifestazione.
Tra gli equipaggi raggruppati al molo di Genova c’è già una frizzante aria di contesa e anche aria di sereno divertimento. La contesa deriva dal fatto che il Raid dell’Etna è l’ultima prova dello Challenge indetto dall’Aido (Associazione Italiana Donazione Organi) dove ancora i giochi sono aperti e gli equipaggi in lizza sono parecchi che diventano di più se si aggiungono i piazzati e i vincitori di categoria. I pretendi a questi successi, e alla vittoria del Raid – Trofeo Tag Heuer, si giocheranno tutto nelle 57 prove speciali di regolarità che si svolgeranno lungo i 1086 km del percorso che da Palermo si snoda passando dalla miniera di sale di Realmonte, dai templi di Agrigento, dal lago di Pergusa (dove c’è in programma anche il Gp Corneliani), da Siracusa e Ortigia, dal mitico percorso della cronoscalata Avola – Avola Antica, dalla riserva naturale Cavagrande del Cassibile, dalla splendida villa Barresa di Lentini, dalla parte barocca di Catania (piazza Università, il Municipio, il Teatro Massimo Bellini, il monastero dei Benedettini), dall’arrampicata sull’Etna fino al Rifugio Sapienza (quota 1800 slm) e la dolce ridiscesa passando da Zafferana e da San Giovanni la Punta (parco commerciale Le Zagare).
Gli organizzatori sono in gran fermento. Stanno rivedendo dettagliatamente, tutto il percorso e la complicata parte logistica. Il presidente della Scuderia del Mediterraneo Stefano Consoli ha solo una preoccupazione: fare ancora meglio degli anni passati: “quest’anno – diceva – con l’ingresso nel Trofeo Aido, siamo entrati nel gota nazionale delle manifestazioni per auto storiche e non possiamo commettere errori. Tutto deve filare alla perfezione, e non è facile fare muovere una colonna di oltre 80 macchine per sette giorni e per oltre mille chilometri. Ma siamo fiduciosi perché la nostra organizzazione è collaudata e perché contiamo su un team affiatato e motivato”.