Piazza Armerina. Il prof. Pensabene ha presentato i nuovi ritrovamenti della campagna scavi

Piazza Armerina. Nel corso di una conferenza stampa, mercoledì sera, presentati per la prima volta presso la sala “Alfredo Chiara” del comune di Piazza Armerina i risultati della campagna scavi dell’insediamento medievale, scoperto nel territorio circostante la Villa Romana del Casale, realizzata dal prof. Patrizio Pensabene dell’Università La Sapienza di Roma.
La conferenza è stata partecipata oltre che dal prof. Pensabene (nella foto), dalla soprintendente di Enna arch. Fulvia Caffo, dal direttore dell’ente parco Floristella arch. Rosa Oliva, dal sindaco Fausto Carmelo Nigrelli e dall’assessore Lina Grillo.
Il sindaco Nigrelli nel presentare il prof Pensabene, prima della esposizione della ricerca, ha desiderato ringraziare i partner privati della campagna di scavi, si tratta di alcune imprese,che hanno supportato la ricerca: “ Ringrazio i numerosi imprenditori -ha detto Nigrelli- che fungendo da veri e propri mecenati hanno consentito con il loro contributo di sopperire alla mancanza di quei fondi necessari per portare avanti la ricerca. La comunità di Piazza Armerina, ha l’importante compito di salvaguardare e proteggere il sito archeologico patrimonio dell’Umanità per raggiungere tale obiettivo è necessario la sinergia delle singole persone provenienti dai vari settori. Un grazie particolare al prof. Pensabene da parte della collettività armerina per l’impegno e il rigore con cui ha condotto la ricerca”.
“Da tempo i siti archeologici -ha detto la soprintendente Caffo- sono dall’amministrazione dei beni culturali messi a disposizione delle associazioni e di tutti coloro che si occupano della tutela del patrimonio artistico e culturale. Questi risultati sono un ulterirore tassello per la conoscenza e lo studio della Villa, e consentiranno anche un arricchimento dell’offerta per i turisti. Desideriamo che il momento dell’apertura della Villa coincida con la apertura del Museo di Palazzo Trigona, un sistema museale che farà da anello di congiunzione tra il centro storico della città e la Villa, nel contesto del territorio antropizzato”.
“Mi piace ricordare -ha esordito il prof. Pensabene- che la ricerca archeologica è sterile se non è contestualizzata, in questo senso ringrazio Piazza Armerina e la direzione del parco archeologico della Villa per l’aiuto. La ricerca è iniziata nel 2004 con la scoperta di un insediamento medievale fondato in età islamica alla fine del X secolo ed è proseguita da allora ogni anno, con la partecipazione dei docenti della Kore di Enna, Paolo Barresi e Daniela Patti, e di numerosi studenti di archeologia sia della Sapienza che dell’università Kore di Enna, e di altre università straniere Siviglia, Tarragona e Cadice” .
Il prof Pensabene ha dunque proceduto a mostrare attraverso la proiezione di diapositive i risultati della ricerca e i ritrovamenti. In particolare sono stati mostrati alcune delle numerose pareti affrescate, le fasi del ritrovamento di un edificio termale tardo antico con due ambienti absidali, uno più a sud con profonda vasca nell’abside, un’altro più a nord con ampia abside dalle pareti mosaicate con motivi decorativi ad onde che indicano il rapporto con la Villa dove si trova un mosaico con il medesimo motivo. “Gli ambienti termali furono riutilizzati in età successiva a partire dall’età bizantina e ancora durante l’epoca arabo-normanna a cui risalgono gli strati di scarti ceramici e di rifiuti” ha spiegato Pensabene.
Di particolare interesse anche il ritrovamento di un capitello ionico proveniente dalla Villa e la individuazione di ben trenta pozzi medievali.

Marta Furnari