Sindaco Barrafranca: Gestione del servizio idrico ai cittadini

Barrafranca. «La gestione industriale del servizio idrico deve rimanere a maggioranza pubblica, bisogna ottimizzare costi, ridurre sprechi e inefficienze. Per questo dobbiamo lavorare per garantire a tutti un servizio di massima qualità a tariffe eque. A malincuore vado contro il presidente della regione siciliana Lombardo, il quale ha fatto molto per la nostra comunità ma l’acqua è un bene comune per cui gestito da un ente privato ridurrebbe il significato della vittoria del Sì del referendum». Queste la parole del sindaco barrese Angelo Ferrigno dopo che la regione siciliana con il dipartimento dell’acqua e dei rifiuti e la nomina di un commissario ad acta, ha diffidato il comune (comunicazione arrivata giovedì scorso 13 ottobre) alla consegna delle infrastrutture idriche, fognarie e depurative al gestore del sistema idrico integrato nell’Ato di Enna. Barrafranca è l’unico comune della provincia ennese a non aver aderito all’Ato Idrico tanto che rispetto agli altri comuni i cittadini barresi pagano molto meno.
Dai dati di un piccolo campione i cittadini barresi vivono in un’isola felice rispetto ad altri comune visto che un utente di Enna novantenne proprietario di uno stabile e che vive da solo si vede recapitare una bolletta dall’Ato Idrico di 210 euro mentre un cittadino a Barrafranca alle stesse condizioni paga 50 euro.
«Mi chiedo perché commissariare un comune – continua Ferrigno – quando il servizio dell’acqua pubblica è gestito in maniera proficua. La tutela dell’acqua come bene pubblico è voluta da tutti i cittadini, dimostrandolo con l’alta percentuale alle urne nel recente referendum, e siamo convinti di non dover consegnare gli impianti all’Ato Idrico. Del resto l’acqua e l’accesso alla risorsa idrica rappresentano parte integrante e costante della storia della nostra città. Abbiamo da sempre valorizzato i pozzi dell’acqua per l’approvvigionamento idrico».
Il canone idrico a Barrafranca grazie alle prese di posizione dell’amministrazione Ferrigno dal 2007 non è ancora sotto la gestione totale dell’Ato idrico e quindi le cifre per le famiglie sono modeste rispetto agli altri comuni che sono gestiti dall’Ato.
La diffida al comune barrese a cui è stato comunicato il nome del commissario «ad acta» nella persona di Enzo Pietro Greco Lucchina che «è legittimato a effettuare tutti gli adempimenti necessari per consegnare gli impianti al soggetto gestore». Al comune è stato assegnato un termine perentorio di 5 giorni entro il quale il commissario provvederà in via sostitutiva ad adottare un provvedimento.
Il sindaco di Barrafranca ha intenzione di non mollare tanto che in precedenza ha effettuato diversi incontri tra cui quello proficuo con il responsabile provinciale “Forum dell’acqua”, Carlo Garofalo dove si convenne che esiste la volontà di una legge la quale prevede la costituzione di consorzi tra comuni per la gestione del servizio idrico per cui gli Ato idrici non avrebbero ragione di esistere.