A Gagliano si ricorda Enrico Mattei

Tra una settimana a Gagliano si rinnova il ricordo del primo presidente dell’Eni, Enrico Mattei, misteriosamente scomparso nei cieli di Bescapè nel lontano 27 ottobre 1962. Mattei trascorse l’ultimo giorno della sua vita a Gagliano, insieme ai gaglianesi. Il suo discorso seminò euforia tra la povera gente. A 49 anni dalla sua tragica scomparsa, non ci si rassegna ancora alla fine di un sogno. Il suo elicottero atterrò in contrada Ariazzo e fu ricevuto dal sindaco Benedetto Cuva e dall’on. Filippo Lo Giudice. Fu accompagnato in piazza Matteotti dall’allora presidente della Regione, Giuseppe D’Angelo, dall’on. Pompeo Colajanni e da altri politici regionali e provinciali. Parlò al popolo gaglianese da un balcone in piazza Monumento ai caduti e la folla si scaldò all’udire le sue parole: “Amici miei, noi non vi porteremo via niente. Tutto quello che è stato trovato è della Sicilia. Noi lavoriamo con la convinzione che il nostro paese, la Sicilia e la vostra provincia possano andare verso un maggior benessere; che ci possa essere lavoro per tutti e si possa andare verso una maggiore dignità personale e una maggiore libertà”. Dalla piazza una voce interruppe: “Così si può levare questa miseria di Gagliano”. Rivolgendosi all’anonimo cittadino gaglianese, Mattei disse: “Amico mio, io non so come lei si chiami, ma anch’io ero un povero come lei e anch’io ho dovuto emigrare perché il mio paese non mi dava lavoro. Sono andato al Nord e adesso dal Nord stiamo tornando al Sud. Noi ci impegniamo a dare tutto il nostro contributo necessario per lo sviluppo e l’industrializzazione della Sicilia e della vostra provincia”. Oggi si continua ancora a sognare un uomo che dica come lui: “Non assorbiremo 70 persone, ma tutti coloro che potrete darmi, tutti, e sarà necessario che tornino molti di quelli che sono andati all’estero, perché a Gagliano avremo bisogno anche di loro. Noi non vi porremo dei limiti. Noi vogliamo solo stabilire una collaborazione che duri sempre. C’è una scuola di qualificazione da fare? Mi darete il vostro contributo, indicandomi i corsi che dovranno essere istituiti. Sono piccoli problemi: l’importante è questa enorme massa di risorse che da oggi è messa a disposizione della Sicilia e sulla quale si potrà e si dovrà costruire, se ci sarà l’impegno di tutti”.
V. L. F.