Calascibetta. L’eredità pesante del beato Wojtyla: il messaggio d’amore al mondo intero

Calascibetta. “L’insegnamento sociale del Beato Giovanni Paolo II”, è il tema che alle 19 di oggi sarà affrontato, a Calascibetta, nel salone della chiesa del Carmelo. Relatore della giornata culturale, organizzata dalla sezione xibetana dell’Uciim, presieduta dalla dottoressa Giuseppina Maimonte, sarà don Salvatore Rumeo, direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano di Caltanissetta, colui che in passato ha scritto un interessante libro su Wojtyla e i giovani. Un incontro al quale potranno partecipare non solo i 35 iscritti all’Unione cattolica Italiana insegnanti (Uciim), ma anche tutti coloro che desiderano accogliere in cuor proprio il messaggio d’amore che Giovanni Paolo II ha lasciato in eredità al mondo intero. Tra i suoi grandi interventi non può non essere citata la frase durante il discorso di inizio pontificato del 22 ottobre 1978: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Un Pontefice che non solo ha cambiato il volto della Chiesa, scatenando l’entusiasmo dei giovani “futuro della società”, ma ha fortemente contribuito a portare la libertà e la democrazia in molti Paesi dell’est Europa oppressi dai regimi comunisti. Nella Diocesi nissena, di cui Calascibetta fa parte, il beato Giovanni Paolo II è stato ricordato il 22 ottobre scorso, giorno a lui dedicato dalla Chiesa. Il Vescovo Mons Mario Russotto ha inaugurato in Seminario una Mostra, aperta sino al prossimo 30 ottobre, dove sarà possibile ripercorrere, grazie a delle foto, alcuni significativi momenti della visita a Caltanissetta di Wojtyla (11 maggio del 1993), mentre a breve, a metà percorso tra il Seminario e l’Agenzia delle Entrate, verrà collocata una statua rappresentante la figura del Beato Giovanni Paolo II, il Papa più amato della storia della Chiesa.

Francesco Librizzi