Agira, il missionario padre Mammano incontra gli scout della zona dei laghi

Agira. «Non abbiate paura, non siete bestie rare, nonostante le apparenze nel mondo il bene è più forte del male, infatti fa più rumore un ragazzo drogato rispetto a 100 che prestano servizio come voi, dunque persistete su questa strada e non ascoltate i giudizi del mondo». E’ questa l’esortazione che il missionario padre Filippo Mammano ha rivolto ieri pomeriggio agli scout della “Zona dei laghi” riuniti nel salone Giovanni Paolo II dell’Abbazia di Agira per l’assemblea di zona. Padre Mammano da trent’anni presta servizio in Tanzania, dieci dei quali passati ad Ismame ed il resto nella popolosissima parrocchia di Ilula che comprende circa 100mila persone. Il suo amore per l’Africa è nato dopo un viaggio di un mese ed «è stato come un colpo di fulmine».

Il prelato ha parlato ai capi scout (provenienti da Agira, Gagliano, Nicosia, Assoro, Catenanuova, Troina e Cerami) dei problemi della zona sub-sahariana: “L’Aids –ha rivelato- è una piaga che non si riesce a debellare nonostante tanti anni di campagne di informazione e nonostante la massiccia promozione del profilattico, un cittadino su tre è infatti sieropositivo”. C’è poi quello della disabilità: don Filippo ad Ilula assiste tantissimi bambini e ragazzi e grazie ad una Onlus del nord Italia che ha inviato tutta la strumentazione necessaria li aiuta a fare terapia ridonando loro il sorriso: «in passato –ha rivelato il sacerdote- appena nati venivano uccisi dai familiari perché si credeva che fossero maledetti ma qualche tempo fa il governo finalmente ha imposto l’obbligo di parto in ospedale e quindi si riesce a salvare queste creature». Padre Mammano gestisce anche scuole per ciechi e muti. «Spero –ha concluso il sacerdote rivolgendosi agli scout- che qualcuno di voi faccia quest’esperienza forte, perché oltre a dare qualcosa riceverà tantissimo».

Luca Capuano