Punteruolo rosso danni per 200mila euro a Barrafranca

Barrafranca. Un intero patrimonio palmicolo sterminato dal killer del punteruolo rosso per un valore di oltre 200mila euro. Da oltre tre anni da quando è stato scoperto il primo focolaio in via Napoleone Colajanni sta subendo una decimazione di palme nel centro urbano. Nel 2008 furono segnalati i primi segnali della presenza del coleottero tanto che l’amministrazione raccolse da parte di privati diverse segnalazioni e i primi interventi con il taglio delle palme in via Colajanni, corso Italia, via della Rinascita, piano Sitica e piazza Regina Margherita. Attualmente sono più di una ventina le palme infestate in viale Generale Cannada, ma il numero è destinato a crescere. Ultimamente è stato chiamato un esperto per eliminare il punteruolo rosso un perito agro- ambientale, il calatino Francesco Emanuele Bizzini da parte del sindaco Angelo Ferrigno per verificare lo stato delle palme in viale Generale Cannada che in tutto superavano la ottantina di unità. Bizzini ha salvato palme a Caltagirone e nei paesi del ragusano con alcuni interventi.
«Purtroppo le palme interessate infette allo stato iniziale – afferma Bizzini – hanno bisogno di un trattamento particolare perché se non si agisce subito sono destinate a morire». Molte le palme infette nel territorio barrese sia in luoghi pubblici (vedi viale Generale Cannada, via Catania, piazza padre Pio e piazza Regina Margherita dove tre avevano oltre 60 anni di vita) che si aggira pressappoco a 200 unità dispersi in tutto il territorio. L’amministrazione alcuni anni fa era partita nel programmare un censimento di palme nel territorio mai ultimato. Questi coleotteri si nutrono della parte linfatica e si introducono dalla corona per poi entrare all’interno del tronco della palma. Ad oggi non si è trovato un antidoto per distruggere il punteruolo rosso. Una palma con una età di venti anni, secondo l’esperto calatino Bizzini che opera incapsulandole prima del trattamento ed evitare così l’espansione del coleottero, intanto ha un costo e verrebbe valutata intorno alle 12 mila euro ciascuna. Basta farsi un giro nel territorio urbano e anche nei campi circostanti per notare quanto il punteruolo rosso abbia procurato danni di oltre 180 palme sia all’ambiente in termini paesaggistici che in termini di denaro. Negli anni passati sono stati interessati in un determinato periodo gli operai dell’azienda foreste demaniali di Enna che con cestelli, gru e arnesi hanno tagliato grosse palme.

RENATO PINNISI