Anche l’Enna Calcio trasloca a Caltanissetta, ennesimo Ko per i tifosi e per tutta la città

Enna. Ha destato clamore la decisione di portare a Caltanissetta il titolo dell’Enna Calcio. Tutta l’operazione ha avuto la regia del dirigente nisseno Raffaele Ammendola il quale ha lavorato ad un progetto che tende ad accentrare le attenzioni calcistiche sul centro della Sicilia. L’idea è nata oltre un mese fa ed è maturata in maniera sostanziale nelle ultime tre settimane fino all’annuncio di lunedì. Un duro colpo per i tifosi ennesi che mai si sarebbero aspettati tale decisione. Ma c’è da fare un piccolo passo indietro per capirne le motivazioni. Circa un mese fa i dirigenti annunciarono un passo indietro incaricando Ammendola per la cessione dell’Enna. Alla base di tutto il disinteresse locale e l’indisponibilità dello stadio. In queste settimane non si è mossa foglia tanto da portare Ammendola a coinvolgere altri personaggi in questo suo progetto ed oggi dice: “Non sono venuto ad Enna per rubare il titolo. Adesso che si è concretizzato quello che dicevo, brucia” ha detto Ammendola che aggiunge: “A Enna non si crede a niente, questa progettualità invece prevede che si realizzi su un territorio dove ho trovato ospitalità. La società è stata in attesa della fiducia nel territorio ma non è successo nulla”. La notizia non è stata accolta bene ad Enna, ma è anche giusto che l’ambiente ennese faccia il mea culpa perchè troppo spesso si è parlato, ma mai si è agito con decisione; troppa inerzia forse causata dai modi di fare dei dirigenti. E se a questo ci si mette pure l’indisponibilità di strutture dove l’Enna poteva giocare, il gioco è fatto. Questa non vuole però essere una giustificazione per quanto fatto dai dirigenti, ma solo un dato di fatto per dimostrare che si poteva fare molto di più per evitare che la squadra venisse portata a Caltanissetta. La città ha prestato il fianco a chi, forse, già prevedeva un finale del genere. E non ci si può appellare neanche alla possibilità di impedirne il trasferimento del titolo perchè è previsto il passaggio tra territori limitrofi. Un pensiero è stato chiesto anche al presidente Peppino Cannarozzo il quale ha risposto così: “C’è poco da commentare, da un periodo avevamo fatto sapere che Ammendola era delegato per trovare acquirenti. Ad Enna nessuno si è fatto avanti e si è fatto promotore nel suo territorio trovando ex dirigenti nisseni pronti a sostenerlo”. L’effetto, dice ancora Cannarozzo, “è di profonda sofferenza per me, mi dispiace ma per due anni ho cercato di salvare la società senza nessuna risposta della città”. Insomma un altro schiaffo al calcio ennese, ma adesso sarà curioso vedere come risponderà la città e se lo farà con concretezza impedendo uno scippo che farà spazio a progetti in cui Enna rischia davvero di restare ai margini o scritta sulla carta, almeno fino a giugno perchè poi scomparirà anche da lì.