Degrado centro storico di Troina; se prima c’era la miseria, ora c’è la desolazione

Troina. Nel primo pomeriggio di domenica è crollato il tetto di una vecchia casa abbandonata che si trova del centro storico, in via Bonanno, sotto quella che doveva essere la torre del castello su cui è stata costruita la chiesa della Madonna Immacolata.
Per fortuna, non ci sono stati danni alle persone perché la casa è disabitata da molto tempo, come del resto lo è la gran parte delle case del centro storico. Hanno preso un gran spavento Mario Allegra e Luca Sardinia, che abitano in una piccola casa di via Bonanno: “Abbiamo sentito il tonfo provocato dal crollo del tetto della casa a fianco di quella dove abitiamo noi ed abbiamo avuto paura perché al momento abbiamo temuto che fossero caduti i grandi blocchi di pietra ben squadrati staccatisi dalla chiesa dell’Immacolata”. Questa chiesa è chiusa perché inagibile. Anche l’ex convento San Francesco, di cui la chiesa dell’Immacolata una volta era parte integrante, è chiuso da alcuni anni per lo stesso motivo. Maria Zingale, che abita in una casetta di via Bonanno accanto a quella con il tetto crollato, ha sentito il rumore: “In un primo momento ho pensato al mio vecchio scaldabagno, ma mi sono resa subito conto che lo scaldabagno, per quanto malmesso, non c’entrava nulla con quel cupo rumore che veniva da fuori. Allora mi sono affacciata ed ho visto che era crollato il tetto della casa accanto alla mia”.
Molte delle case del centro stato sono delle piccole abitazioni. Ci sono anche delle grandi case, che sono dei veri palazzi, costruite nella seconda metà settecento dai ceti possidenti. Ma anche questi palazzi signorili non sono più abitati e si vedono molto bene i segni dell’abbandono.
Se una volta, fino alla prima metà del Novecento, quando Troina era una società agraria povera, nel centro storico con le piccole ed anguste case abitate dai contadini ed artigiani c’era la miseria, ora c’è la desolazione.
Se un turista si trova a passare per le viuzze e la scalinate del centro storico di Troina, può sperimentare di persona tutta la precarietà dei beni culturali del paese, perché è un bene culturale il centro storico con le sue case modeste ed i pochi palazzi signorili abbandonati dai proprietari terrieri di una volta, dai contadini poveri e dalle maestranze.
Dal centro storico di Troina, collocato sulla rocca più elevata rispetto a Pizzo San Pietro, Monte Muganà e la Rocca San Pantheon, offre viste panoramiche di pregio dell’Etna e del mar Jonio ad oriente, a nord le cime dei Monti Nebrodi e sud del Monti Erei. Il centro storico di Troina è considerato un’area di interesse archeologico perché conserva nel sottosuolo le testimonianze della lunga continuità dell’insediamento urbano dall’età antica all’età moderna. Nel centro urbano di Troina si conservano i resti monumentali di una complessa opera di fortificazione risalente all’età ellenistica. Lo svuotamento del centro storico è strettamente connesso all’espansione del paese ed alla dispersione urbana nel territorio agricolo che si sono avute a Troina nella seconda metà del Novecento nonostante le condizioni di marginalità economica e di calo demografico in cui versa il paese.

Silvano Privitera