Consiglio provinciale Enna rinvia approvazione “Distretto Turistico”

Enna. Il consiglio provinciale, riunitosi venerdì pomeriggio, non è riuscito a trovare una linea comune che consentisse di approvare lo statuto e dare vita alla costituzione della Società Consortile a responsabilità limitata, senza fini di lucro, finalizzata alla gestione del Distretto Turistico Regionale per la Valorizzazione della Venere di Morgantina. Si tratta di una procedura questa che dovrà essere completata entro giovedì 15 dicembre, in caso contrario il distretto turistico non potrà essere costituito. Ci sono stati parecchi interventi con Alfredo Colianni del Pli, che ha posto tanti interrogativi compresso quello di non vedere nel distretto tutti i comuni della provincia. Ci sono stati dei chiarimenti da parte dell’assessore provinciale al turismo, Maurizio Campo, ma alla fine si è deciso di rinviare l’approvazione della società consortile a martedì prossimo, quindi a due giorni dalla scadenza del termine, sperando che vi sia responsabilità da parte di tutto il consiglio nell’approvare un distretto che potrebbe e dovrebbe essere importante per incentivare il turismo in provincia di Enna, grazie alla presenza della Dea di Morgantina e prossimamente all’apertura al pubblico della villa Romana del Casale, che sono i due monumenti più rappresentativi della cultura della provincia di Enna. L’unico argomento trattato è stato la valorizzazione del “made in Italy” per l’agroalimentare. Un tema molto importante, tenuto conto che l’agroalimentare in provincia di Enna ha qualità notevoli e di cui la Coldiretti nazionale ne ha fatto un suo cavallo di battaglia. C’è stato l’audizione del dottor Restuccia, direttore provinciale della Coldiretti, presente anche il dottor Andrea Scioto, funzionario dell’assessorato provinciale all’agricoltura, e nel suo intervento il dottor Restuccia ha evidenziato la necessità della valorizzazione dell’agroalimentare italiano e di quello ennese in particolare, specie in un momento di crisi come questo, in quanto favorirebbe il contatto tra produttore e consumatore con risparmi notevoli per la categoria. Il consiglio provinciale ha approvato l’iniziativa di proteggere ed incentivare “il made in Italy” dell’agroalimentare.